Canile del Termine. I volontari “L’unica soluzione è l’adozione di cuore”

SESTO FIORENTINO – Che fine faranno i cani e i gatti ancora presenti nel canile del Termine? La soluzione, dicono i volontari che questa mattina hanno organizzato un sit-in davanti all’ingresso, è l’adozione. Il sit-in è stato fatto per ricordare che proprio un anno fa, il 20 luglio 2018, vennero portati via i 14 cani […]

SESTO FIORENTINO – Che fine faranno i cani e i gatti ancora presenti nel canile del Termine? La soluzione, dicono i volontari che questa mattina hanno organizzato un sit-in davanti all’ingresso, è l’adozione. Il sit-in è stato fatto per ricordare che proprio un anno fa, il 20 luglio 2018, vennero portati via i 14 cani della sruttura dando il via alla dismissione del canile. Allora si parlò di un “blitz a sorpresa, ma dicono i volontari in una nota, “vogliamo sfatare quanto sino ad oggi creduto. Quel fatidico venerdì 20 luglio 2018 non è stato un blitz a sorpresa: il Comune di Sesto aveva procceduto ad avvisare l’associazione tramite raccomandata 15 giorni prima della data stabilita per il trasferimento dei cani. Tutto è rimasto nel silenzio ed ha colto di sorpresa soli i volontari e i cani”.

Sembra, però, che si sia una soluzione per gli animali e per la creazione di uno spazio a loro dedicato. “Sul sito Canile di Sesto Unione Amici del Cane e del Gatto – proseguono i volontari – con un post è stato recentemente comunicato l’acquisto di un terreno di 6 ettari distante 30 minuti dal Termine dove verrà costruito il nuovo canile entro maggio 2020. Ad oggi niente di ufficiale è stato comunicato ai soci e tanto meno ai volontari”.

Il problema, continuano i volontari che hanno voluto dedicato il sit-in di stamani a Stefano Lazzeri, volontario della struttura, recentemente scomparso, che si era dedicato da sempre alla cura degli animali, è che a cinque mesi dallo sgombero totale dell’area (avverrà entro il 31 dicembre 2019), “i soci – prosegue la nota – aventi diritto legale ad essere informati su ogni argomento inerente il canile, non hanno ricevuto nessuna informazione a riguardo nè informazione alcune sul destino dei cani e dei gatti ancora presenti”. Non è la sola cosa non conosciuta, i soci lamentano anche che è “ignoto il numero dei consiglieri ancora in carica considerato due dimissionari uno novantenne ricoverato in residenza assistita e uno deceduto”.

Intanto, spiegano i volontari, sono stati sgomberati i vari settori del canile secondo i programma provvedendo a collocare gli animali rimasti nei recinti liberati. Questa soluzione ha creato non pochi disagi ai cani e gatti. “Sono ammassati in un recinto-pollaio – spiegano i volontari – contornati da tubolari di ferro e reti di separazione”. Una situazione di disagio condivisa dai volontari, una convivenza difficile che ha costretto a mettere cani e gatti in spazi inadeguati. “Molti animali sono anziani, malati, caratterialmente difficili – spiegano i volontari – trovare una adozione sarà difficile, ma se le adozioni si fermano non avremo recinti liberi per dislocare cani in osservanza al piano di dismissione. Non possiamo ammassarli come scatole”. Così mentre tutto va avanti e continua il lavoro dei volontari “tutto tace” dicono i volontari.

“La nostra unica speranza per salvare questi animali sono le adozioni per sottrarli ad un destino incerto” e questo è l’appello lanciato oggi: è necessario continuare con le adozioni e possibilmente ampliare il numero delle persone di cuore che possano prendersi cura di cani e gatti abbandonati e che ora si trovano negli spazi ridotti del canile.