Cantini (Confesercenti): “Commercio, sofferenza senza fine?”

FIRENZE – Confesercenti rappresenta spesso un valido punto di riferimento sul territorio. Sia nella Piana che in città. Anche quando c’è da fare un’analisi del commercio. Come in questo periodo, periodo di saldi appunto, preso in esame da Lapo Cantini, responsabile Confesercenti a Firenze. “Le vendite al dettaglio sono scese delle 0,2% a novembre, ma […]

FIRENZE – Confesercenti rappresenta spesso un valido punto di riferimento sul territorio. Sia nella Piana che in città. Anche quando c’è da fare un’analisi del commercio. Come in questo periodo, periodo di saldi appunto, preso in esame da Lapo Cantini, responsabile Confesercenti a Firenze.

“Le vendite al dettaglio sono scese delle 0,2% a novembre, ma hanno registrato un incremento tendenziale dello 0,9%, peraltro limitato al commercio elettronico e alla grande distribuzione, settori per i quali si amplia la divergenza rispetto alla distribuzione tradizionale che continua a mostrare flessioni. L’ultimo rapporto Istat sulle vendite al dettaglio non lascia spazio all’immaginazione: le vendite di Natale non sono state granché, e anche i saldi invernali, partiti (prematuramente) lo scorso 4 gennaio non vanno benissimo, anzi. C’è un andamento molto debole della domanda, che dipende da vari fattori tra loro anche strettamente collegati:

1) eccessiva proliferazione delle offerte, promozioni, sconti che finiscono per disorientare il consumatore, sempre più trascinato in un “vortice low cost”. Su questo occorrerebbe intervenire anche attraverso un nuovo e più stringente regolamento regionale sulla materia (ci riusciremo in questo ultimo scorcio di legislatura?).

2) Economia che non riparte (a proposito, pessimo anche l’ultimo dato sulla produzione industriale del paese), con una generale incertezza sul futuro che certo non spinge i consumi.

3) Pressione fiscale che resta soffocante sui ceti medi: a poco, temo, servirà il timido taglio del cuneo fiscale inserito nella manovra, bisognava mettere in campo più risorse, anche tagliando riforme del tutto marginali rispetto alla crescita economica come reddito di cittadinanza e Quota 100.

4) Diversificazione dei consumi, con nuovi stili di vita che spostano la domanda di beni e servizi su tempo libero, viaggi, tecnologia e social media, cura della persona.

Difficile invertire questa tendenza complessiva, forse occorrerebbe lavorare seriamente su un nuovo “patto sociale” che metta insieme imprese, politica e lavoro e da qui ripartire “fast, fast, fast”. Ma chi può davvero farlo? Un Governo molto diviso al proprio interno, con alcune componenti che a volte ostentano un atteggiamento di aperta ostilità nei confronti del mondo delle imprese? Ci sembra francamente difficile, anche se per i miracoli ci stiamo attrezzando.

Lapo Cantini, responsabile Confesercenti Firenze