Capecchi e Torselli (FDI): “500 autobus entro il 2033 significa meno di 40 autobus l’anno ovvero 4 mezzi per ogni provincia”

FIRENZE – “136 milioni di euro entro il 2033 per l’acquisto di nuovi bus per il trasporto pubblico locale, finanziamenti statali e regionali per 500 nuovi autobus. Leggendo questo titolo sui giornali si pensa ad una massiccia campagna di intervento da parte della Regione Toscana per svecchiare il parco mezzi. Ma se si fanno due conti […]

FIRENZE – “136 milioni di euro entro il 2033 per l’acquisto di nuovi bus per il trasporto pubblico locale, finanziamenti statali e regionali per 500 nuovi autobus. Leggendo questo titolo sui giornali si pensa ad una massiccia campagna di intervento da parte della Regione Toscana per svecchiare il parco mezzi. Ma se si fanno due conti ci si accorge che ciò che riluce non è tutto oro. Entro il 2033 significa meno di 40 autobus l’anno ovvero 4 mezzi per ogni provincia toscana. Letti così i numeri non inquadrano una rivoluzione ma un “ritocco” a un parco mezzi datato e inquinante”. Parole, queste, del capo gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Francesco Torselli, e del consigliere di Fdi Alessandro Capecchi, vice-presidente della commissione mobilità e infrastrutture (nella foto). “Fra l’altro – aggiungono – non è dato capire, ad ora, in che rapporti sta questo punto con la gara regionale e l’affidamento in corso del servizio. Ma, soprattutto, si parla di una campagna di potenziamento diluita in 13 anni quando invece l’emergenza è adesso. Piena emergenza vorrei sottolineare, dato che il prossimo e progressivo rientro in classe degli studenti delle scuole medie e delle superiori potrebbe comportare gli stessi affollamenti sui mezzi visti a settembre. E’ stato lo stesso assessore regionale Baccelli a precisare che “per garantire la sicurezza con il 50% della capienza dei bus, serve il 50% della didattica a distanza”, tradotto servono più autobus oppure, nel rispetto delle regole anti-Covid, tanti studenti dovranno rimanere a casa. Non è accettabile lasciare gli studenti a casa perché non ci sono bus pubblici sufficienti per garantire il trasporto, servono accordi con le società private. Fratelli d’Italia va ripetendo da fine agosto che bisogna mettere a disposizione del trasporto pubblico locale per il servizio scolastico anche i bus turistici, e quindi i mezzi e gli autisti di quelle ditte private che da mesi non lavorano a causa dell’emergenza Covid. Le famiglie toscane stanno ancora aspettando di capire come si risolverà il rebus del trasporto scolastico, le risposte della Regione devono arrivare adesso non entro il 2033″.