“Caro bolletta”: CNA della Piana “i rincari mettono le aziende artigiane in ginocchio”

SESTO FIORENTINO – Il “caro bollette” sta creando non pochi problemi anche alle aziende artigiane che vedono crescere i costi. Il grido d’allrame lo lancia la Cna della Piana che racconta le storie di due aziende artigiani che devono fare i conti, è proprio il caso di dirlo, con gli aumenti in un momento molto […]

SESTO FIORENTINO – Il “caro bollette” sta creando non pochi problemi anche alle aziende artigiane che vedono crescere i costi. Il grido d’allrame lo lancia la Cna della Piana che racconta le storie di due aziende artigiani che devono fare i conti, è proprio il caso di dirlo, con gli aumenti in un momento molto delicato come quello della pandemia. Per la Viriplast di Calenzano l’importo della bolletta elettrica di dicembre 2021 è stato di 45mila euro. L’azienda produce contenitori in plastica dal 1971. Un aumento del 246% rispetto agli importi medi (12-13.000 euro/mese) pagati prima dell’impennata senza controlli dei prezzi energetici.

“Una progressione impietosa: 16mila euro a luglio, 31mila a settembre, 38mila a ottobre, 36mila a novembre (per un minore consumo) fino agli oltre 45mila euro di dicembre – spiega Leonardo Vitali, uno dei proprietari con il fratello Simone, di Viriplast – Fermo restando così le cose, potremmo chiudere l’anno con oltre 400mila euro di spese energetiche in più non preventivate. Impensabile, imprevedibile e insostenibile. Dovremmo ritoccare il listino al rialzo di un 30%, ma i nostri clienti non ci concedono più del 5%”. Problema analogo alla Fragonplast di Sesto Fiorentino. “Abbiamo un contratto che blocca il costo del 50% e, – spiega l’amministratore Roberto Gargani – nonostante questo, la nostra bolletta di dicembre è cresciuta, a parità di consumi, di 1.100 euro. Un aumento che stimiamo a gennaio possa raddoppiare, visto il termine del contratto bloccato”.

“I rincari energetici sono per le imprese, al momento, un argomento ancor più cogente del Covid – commenta Paolo Conti, presidente di CNA Piana Fiorentina – perché ci sono tantissimi comparti imprenditoriali in stand by con l’attività produttiva, divenuta spesso antieconomica, perché riversare sui clienti finali il costo di bollette che sono nei casi peggiori triplicate è impensabile. Da qui lo stop alla produzione”.

Le piccole imprese e quelle artigiane, prosegue CNA, “subiscono una distribuzione iniqua del sistema degli oneri generali, a cui contribuiscono per il 49%. La distribuzione sperequata aggrava i ‘normali’ costi energetici di un ulteriore 35%, mettendo le piccole imprese ai margini di un mercato in cui le imprese industriali hanno il vantaggio competitivo di pagare l’energia quattro volte di meno”. “È quindi necessaria la riforma rapida e drastica della struttura della bolletta, – prosegue Conti – che garantisca una distribuzione più equa degli oneri generali di sistema tra le diverse categorie di utenti e legata all’effettivo consumo”. CNA chiede che “si affronti la revisione della disciplina delle agevolazioni alle imprese a forte consumo di energia, limitando i benefici alle sole aziende che abbiano effettivamente realizzato interventi di efficienza energetica”.