“Caro bollette, un autunno drammatico per oltre 900.000 famiglie toscane”: appello Cgil-Sunia-Federconsumatori a istituzioni

FIRENZE – Quello che ci aspetta, in modo particolare per il “caro bollette”, è un autunno ricco di incognite. A tal proposito Cgil Toscana (a firma di Maurizio Brotini e Simone Porzio), Sunia Toscana (Laura Grandi) e Luca D’Onofrio (Federconsumatori Toscana), che sono andati oltre e lo hanno definito “drammatico”, hanno voluto rivolgere un appello […]

FIRENZE – Quello che ci aspetta, in modo particolare per il “caro bollette”, è un autunno ricco di incognite. A tal proposito Cgil Toscana (a firma di Maurizio Brotini e Simone Porzio), Sunia Toscana (Laura Grandi) e Luca D’Onofrio (Federconsumatori Toscana), che sono andati oltre e lo hanno definito “drammatico”, hanno voluto rivolgere un appello alle istituzioni. “Nel corso di questo anno Cgil, Sunia e Federconsumatori della Toscana – si legge in una nota congiunta – sono più volte intervenute per denunciare la progressione insostenibile degli aumenti delle bollette di luce, gas e carburanti, insufficientemente mitigati dai provvedimenti governativi finora messi in atto. Il prossimo autunno, e ancora di più il prossimo inverno, la questione dell’insostenibilità dei costi delle utenze domestiche e condominiali, uniti a quelli dei mutui prima casa e degli affitti, investirà come uno tsunami migliaia di famiglie toscane di lavoratori, pensionati e studenti fuori sede”.

“Con grande preoccupazione e allarme, – aggiungono – chiediamo ancora una volta non solo alle Istituzioni nazionali, ma anche a Regione ed enti locali, impegni concreti ed urgenti che prevedano dilazioni del distacco delle utenze singole e condominiali in caso di morosità, rateizzazione del pagamento delle bollette senza applicazione di interessi, costituzione di un apposito fondo sociale per il contrasto al caro energia a sostegno delle famiglie di lavoratori con basso reddito, cassa integrati, licenziati, pensionati al minimo. Per raggiungere questi obiettivi chiediamo che i Comuni, gli ambiti A.T.O. e L.O.D.E. Erp, esercitino appieno il loro ruolo pubblico utilizzando, in via straordinaria ed urgente, gli utili e i dividendi che provengono dalle loro società di servizi partecipate per alimentare ed erogare il fondo. Se non si interverrà, oltre 900.000 famiglie toscane, di cui 220.000 già economicamente compromesse dal caro affitti, dalla scadenza dello sfratto, dalla rata del mutuo, da rapporti di lavoro precario e sottopagato, collasseranno, anche unitamente a interi sistemi produttivi, esasperando il disagio sociale e le condizioni di povertà”.