Caro energia: la situazione nel distretto di Scandicci e Lastra a Signa. Le richieste di Cna

LASTRA A SIGNA – Partiamo dai numeri: “+33,1% per le imprese del comparto costruzioni; +31,9% per i trasporti; +29,9% per la manifattura; +21,4% per il commercio; +18,6% per la filiera del turismo e +23,3% per gli altri servizi. Questa l’entità dei rincari delle bollette elettriche subiti tra il 2019 e il 2021 da artigianato e Pmi”. […]

LASTRA A SIGNA – Partiamo dai numeri: “+33,1% per le imprese del comparto costruzioni; +31,9% per i trasporti; +29,9% per la manifattura; +21,4% per il commercio; +18,6% per la filiera del turismo e +23,3% per gli altri servizi. Questa l’entità dei rincari delle bollette elettriche subiti tra il 2019 e il 2021 da artigianato e Pmi”. A rilevarlo è un’indagine realizzata da Cna Scandicci sulla sua base associativa, rincari generalizzati che interessano ogni categoria economica.

Un aumento del 100% per l’Autocarrozzeria Action di Scandicci: “nel giro di una bolletta siamo passati da 2 a 4 mila euro al mese – spiega Fabrizio Dainelli – Confidiamo in un intervento statale perché, fermo restando così le cose, ci troveremo tra l’incudine e il martello. Da una parte la clientela privata a cui dovremo ritoccare al rialzo i listini (cosa che un imprenditore non vorrebbe mai fare), dall’altra le assicurazioni con cui abbiamo prezzi convenzionati che non assorbono aumenti imprevisti come gli attuali”. +126% da giugno a dicembre per la Gielle, officina meccanica di precisione di Scandicci: “da un costo di 0,19 euro per kWh siamo passati a 0,43 e la bolletta è schizzata, a parità di consumi, da 4.200 a 10.200 euro”, spiega Monia Benazzi, responsabile dell’amministrazione.

“Più 66% tra elettricità e gas Eurolampart. “Per fortuna il nostro è un lavoro prettamente manuale, con consumi di elettricità e gas contenuti che, per quanto i prezzi siano così aumentati, mantengono le nostre bollette a due zeri  – commenta Lorenzo Scelfo, socio dell’azienda che dal 1975 produce lampadari in ferro battuto – Nonostante ciò, finiamo per pagare comunque dazio perché, come tutte le imprese, facciamo parte di una filiera che, nel nostro caso, comprende due categorie energivore, verniciatori e vetrai, che stanno pensando anche alla chiusura dei forni. Sosteniamo da sempre il made in Italy, di cui siamo rappresentanti, e facciamo e faremo di tutto per non comperare all’estero, ma la situazione ci sta mettendo all’angolo”. Sono solo tre delle tante segnalazioni ricevute dall’ufficio Cna di Scandicci che registra inoltre un nuovo fenomeno: la richiesta di garanzie bancarie da parte di fornitori di energia elettrica ad imprese a forte consumo energetico.

“Il caro-energia rischia di generare una drastica frenata della ripresa economica, erodendo i margini di guadagno e la fiducia delle imprese, – spiega Simona Balducci, presidente di Cna Scandicci Lastra a Signa – gli interventi approvati fino ad ora dal Governo sono stati utili, ma hanno di fatto solo tamponato una ferita. Adesso vanno integrati in tempi strettissimi e, soprattutto, occorre individuare soluzioni efficaci e strutturali, che guardino al futuro e oltrepassino l’emergenza”. Balducci sottolinea infine che il costo dell’energia che grava su micro e piccole imprese sconta “una bolletta mal strutturata. La distribuzione degli oneri generali di sistema è fortemente iniqua e penalizza maggiormente le imprese più piccole che sopportano il 49% del gettito complessivo. Il risultato è che una piccola impresa paga l’energia quattro volte di più rispetto un’impresa di grandi dimensioni. Inaccettabile”.