Cartonificio Fiorentino. I lavoratori “vogliamo chiarezza e che il Cartonificio resti nella Piana”

SESTO FIORENTINO – Sciopero dei lavoratori al Cartonificio Fiorentino di viale Ariosto. Alla base della protesta c’è la mancanza di un piano industriale e di investimenti da parte del Gruppo ProGest di cui l’azienda fa parte. “L’azienda non ha intenzione di investire sul sito di Sesto Fiorentino così ci è stato detto – afferma Simone […]

SESTO FIORENTINO – Sciopero dei lavoratori al Cartonificio Fiorentino di viale Ariosto. Alla base della protesta c’è la mancanza di un piano industriale e di investimenti da parte del Gruppo ProGest di cui l’azienda fa parte. “L’azienda non ha intenzione di investire sul sito di Sesto Fiorentino così ci è stato detto – afferma Simone Pinelli della Rsu Cgil – c’era l’ipotesi di riunificazione con Altopascio, ipotesi campata in aria e senza piano industriale. Non sappiamo quale sarà il nostro futuro. Hanno promosso che investiranno sul territorio per restare sulla Piana, ma per adesso sono solo discorsi”.

Sono un centinaio i lavoratori con una età media di 50 anni, che arrivano a 150 con l’indotto, preoccupati per il loro futuro. “Vorrebbero dismettere il Cartonificio Fiorentino – dice Pinelli – e noi vogliamo impedire che questo avvenga perchè questo è un patrimonio di Sesto Fiorentino e della Piana in generale. E’ un’azienda storica e che fa utili”. I lavoratori ribadiscono la necessità che il Cartonificio resti nella Piana (da dove arrivano tra l’altro quasi tutti i lavoratori) e per questo hanno messo in atto un pacchetto di scioperi di 32 ore, ma aggiungono “se non basta andremo avanti”. Dalla loro parte anche i sindaci di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, Campi Bisenzio, Emiliano Fossi, e Calenzano, Riccardo Prestini.

Difficile capire il motivo per cui l’azienda vuole dismettere la sede di Sesto Fiorentino. “L’azienda su questo punto non ha le idee chiare – dicono i sindacati – non riconosce i diritti del contratto nazionale come le differenze di categoria, oppure non vogliono pagare le ferie”. La delocalizzazione dell’azienda che potrebbe essere in Italia secondo i sindacati non ha alcun motivo. “Siamo in una situazione di non rispetto delle regole e di non chiarezza – ribadiscono i sindacati – i colleghi di Altopascio della Ondulati Giusti, stessa azienda, sono in sciopero da oltre una settimana. Anche in quel caso ci sono state molte promesse per costruire un nuovo capannone in quella zona, ma niente è stato fatto. Vogliamo certezze del nostro futuro e rispetto delle regole”.