Cartonificio Fiorentino: sciopero in sostegno dei lavoratori di Altopascio

SESTO FIORENTINO – Sciopero domani 9 marzo dei lavoratori del Cartonificio Fiorentino in sostegno dei loro colleghi della sede di Altopascio. Quella che si è creata è una situazione a dir poco surreale “nonostante la diffida accertativo dell’Ispettorato del lavoro di Lucca – spiega in una nota la Rsu del Cartonificio Fiorentino – che ha […]

SESTO FIORENTINO – Sciopero domani 9 marzo dei lavoratori del Cartonificio Fiorentino in sostegno dei loro colleghi della sede di Altopascio. Quella che si è creata è una situazione a dir poco surreale “nonostante la diffida accertativo dell’Ispettorato del lavoro di Lucca – spiega in una nota la Rsu del Cartonificio Fiorentino – che ha intimato all’azienda di riconoscere ai lavoratori della O.G. Progest di Altopascio quanto dovuto per una vertenza su festività non pagate, la Progest non solo non paga, ma ha trascinato i lavoratori in Tribunale, un fatto gravissimo senza precedenti, intimidatorio e inaccettabile”. Domani sono previste due ore di sciopero al termine di ogni turno di lavoro. “Quanto sta accadendo alla O.G. Pro-Gest di Altopascio (già Ondulati Giusti) li riteniamo fatti gravi che non possono non interessare tutto il Distretto Cartario-Cartotecnico e tutti i lavoratori”. E’ quanto scrivono Cgil e Cisl in una nota sulla vicenda.

“Nel 2020, ci accorgiamo che le festività cadute di sabato negli ultimi 2 anni, contrariamente a quello che il Ccnl prevedeva, non erano state pagate.- prosegue la nota -Proviamo a metterci al tavolo per un chiarimento, offriamo tutta la documentazione contrattuale, compresa una lettera di Assocarta che spiegava il dovuto pagamento delle festività, facciamo presente che nessuna azienda ha mai messo in dubbio questo istituto, ma non siamo ascoltati e viene tirata in ballo una presunta mancanza di chiarezza dei testi contrattuali e così Pro-Gest continua a non pagare i vecchi sabati festivi e i nuovi che si presentano da calendario. Ad un certo punto, l’azienda assume la paradossale posizione di chi continua a disconoscere la legittimità delle rivendicazioni dei lavoratori, ma offre, come transazione, dei buoni al posto di quello che dovrebbe essere solo normale retribuzione, poi, quando le diciamo che ci siamo rivolti all’Ispettorato del lavoro, frena e afferma di voler aspettare il pronunciamento degli ispettori”.

E ancora: “Cosa che avviene alla fine del 2021: l’Ispettorato, tramite una diffida accertativa, che è un titolo esecutivo di pagamento, intima all’azienda di riconoscere quanto dovuto ai lavoratori e per ognuno di loro fa il calcolo di quanto gli spetta. L’azienda che, a questo punto, avrebbe dovuto accettare il verdetto, decide di opporsi, fa un ricorso amministrativo contro la Direzione dell’Ispettorato e lo perde. A questo punto, sapendo che i lavoratori avrebbero fatto valere il loro diritto, prova a riproporre delle conciliazioni dove offre benefit (buoni spesa) al posto di ciò che è stato stabilito essere normale retribuzione, su cui devono essere versati contributi previdenziali e tasse dovute all’erario come costo del lavoro. Congiuntamente decide di portare in tribunale i suoi dipendenti. E così, i lavoratori che sono parte lesa e più debole, oltre a vedersi privati di un diritto riconosciuto per contratto, si ritrovano oltremodo oppressi dal loro stesso datore di lavoro che gli fa causa e li trascina in tribunale. Per aggravare ulteriormente la condizione di questi lavoratori, la Pro-Gest ha pensato bene di annullare tutti gli accordi aziendali che qui, come in tutto il Distretto, si fanno dagli anni ’70, compresa la 14° mensilità, istituto retributivo storico per tutti voi lavoratori. Sono fati gravissimi, mai avvenuti”.