Cartonificio, iniziato l’intervento con l’elicottero (foto)

SESTO FIORENTINO – Poco dopo le 10 di stamani sono iniziate le operazioni di bonifica del Cartonificio Fiorentino. L’elicottero, all’interno del piazzale, ha iniziato, con grande velocità, portare nello stabilimento di viale Ariosto il materiale necessario per la ricostruzione del tetto, lastre in alluminio in aluzinc. La copertura del Cartonificio aveva subito forti danni durante […]

SESTO FIORENTINO – Poco dopo le 10 di stamani sono iniziate le operazioni di bonifica del Cartonificio Fiorentino. L’elicottero, all’interno del piazzale, ha iniziato, con grande velocità, portare nello stabilimento di viale Ariosto il materiale necessario per la ricostruzione del tetto, lastre in alluminio in aluzinc. La copertura del Cartonificio aveva subito forti danni durante l’ondata di vento del 5 marzo scorso. I lavori per la ricostruzione delle parti danneggiate nell’azienda sestese sono iniziate da tempo, ma per la parte più alta del tetto era necessario l’utilizzo dell’elicottero. La superficie complessiva è di circa 3mila metri quadrati.
Questa mattina erano presenti anche l’ingegnere Mario Lanzino direttore dell’azienda e il sub commissario del Comune Vincenzo Arancio. A controllare le operazioni i Carabinieri, l’associazione nazionale carabinieri e i tecnici della Asl che avevano autorizzato l’intervento dell’elicottero.
La presenza dell’elicottero non è passata inosservata, anche per il forte rumore provocato durante le operazioni, nella zona, e alcuni curiosi hanno seguito l’intervento.
Dopo dieci giorni, l’elicottero sarà di nuovo in azione per portare a terra i pacchi di lastre preconfezionati e sigillati durante le fasi di smontaggio.
Prima e durante quest’ultima fase di bonifica sono state programmate tre campagne di monitoraggio ambientale, l’ultima sarà il 17 agosto, giorno in cui sarà ultimato lo smontaggio dei vecchi tetti. Ai residenti vicino al Cartonificio era stato consigliato di tenere le finestre chiuse durante l’intervento dell’elicottero.

Foto di Roberto Vicario