Casa. M5S: “Delusi dal sindaco. Nessuna proposta per contrastare l’emergenza”

CAMPI BISENZIO – “Il Consiglio comunale sull’emergenza abitativa ha avuto due anime: da una parte le persone (tante quelle presenti!) che vivono l’emergenza sulla propria pelle: famiglie sotto sfratto, liste di attesa infinite per gli alloggi popolari, contributi affitto in ritardo, persone senza casa alle quali né i servizi sociali né gli interventi ordinari sanno […]

CAMPI BISENZIO – “Il Consiglio comunale sull’emergenza abitativa ha avuto due anime: da una parte le persone (tante quelle presenti!) che vivono l’emergenza sulla propria pelle: famiglie sotto sfratto, liste di attesa infinite per gli alloggi popolari, contributi affitto in ritardo, persone senza casa alle quali né i servizi sociali né gli interventi ordinari sanno dare una risposta. Dall’altra parte il mantra ripetuto a più voci dell’edilizia popolare, ben rappresentata in aula da Casa Spa, la società che gestisce il business dell’edilizia ERP per oltre 30 Comuni”.
Questa la sintesi e la chiave di lettura del consiglio comunale che si è tenuto martedì sera secondo il Movimento cinque stelle di Campi.
Con un lungo comunicato i “grillini” hanno sintetizzato la serata spiegando di essere intervenuti, con Niccolà Rigacci, dichiarando “che non è accettabile la latitanza dell’assessore; forse a causa del suo doppio incarico (retribuito con 1.756 euro mensili dal Comune e 1.250 da Casa Spa) non trova il tempo per ricevere i cittadini se non con attese di oltre un mese, facendo perfino rimpiangere il predecessore Mengozzi. Nel più perfetto stile italiano si ignorano i quotidiani segnali di allarme, salvo poi stracciarsi le vesti e invocare misure straordinarie di emergenza. E tutti sappiamo che nell’emergenza i controlli vengono meno e si spalancano le porte a speculazioni e malagestione”.
M5S ha chiesto di tamponare l’emergenza proponendo il taglio delle spese superflue permettendo così di incrementare “gli interventi di prima emergenza, che pure ci convincono poco per economicità (le soluzioni presso gli affittacamere costano il triplo di un normale affitto)”. Oltre a ciò Rigacci ha chiesto “di reperire immobili pubblici non già per matrimoni e congressi bensì per l’emergenza abitativa”.
“Abbiamo chiesto – continua la nota del Movimento – che il Comune si faccia promotore di iniziative tra inquilini e proprietari per sbloccare il patrimonio di 500 e passa alloggi sfitti di proprietà privata”.
Il comunicato annuncia anche a “delusione” per le conclusioni del sindaco.