Caso Galli-Filippini, Marin e Mugnai (CI): “Urge chiarezza su Ambasciata a New Dehli verso i nostri due connazionali

CAMPI BISENZIO – “Ci sono tristi situazioni, come quella che ha visto coinvolta la famiglia Galli-Filippini, nelle quali il cordoglio, la commozione e l’affetto non bastano”. E’ quanto si legge in una nota congiunta dei deputati Marco Marin e Stefano Mugnai (nella foto), rispettivamente capo gruppo e vice-capo gruppo vicario di Coraggio Italia alla Camera che, a […]

CAMPI BISENZIO – “Ci sono tristi situazioni, come quella che ha visto coinvolta la famiglia Galli-Filippini, nelle quali il cordoglio, la commozione e l’affetto non bastano”. E’ quanto si legge in una nota congiunta dei deputati Marco Marin e Stefano Mugnai (nella foto), rispettivamente capo gruppo e vice-capo gruppo vicario di Coraggio Italia alla Camera che, a margine della presentazione di un’interrogazione parlamentare al ministro degli affari esteri, raccontano: “La vicenda richiamata è quella dei due nostri connazionali, Simonetta Filippini ed Enzo Galli, entrambi di Campi Bisenzio che si trovavano a inizio aprile 2021 in India per adottare la loro bimba, Mariam Gemma di due anni, trattenuti lì perché la signora risultava affetta dal Coronavirus. Al rientro in Italia, lei e la bambina ce l’hanno fatta. Il marito, ammalatosi poco dopo, ha perso la vita. Siamo ben consci che l’India, in quel momento, viveva un periodo difficilissimo, per la diffusione della cosiddetta “variante indiana” del Covid. Siamo altrettanto consapevoli delle motivazioni che hanno spinto le autorità a trattenere la coppia a New Delhi.  Sorge tuttavia il dubbio, soprattutto dopo le accuse mosse dalla signora Simonetta, che la coppia sia stata trattenuta troppo a lungo e non sufficientemente ascoltata o non adeguatamente curata. Fare chiarezza non restituirà certo la vita al signor Enzo, ma ci sembra un dovuto atto di verità affinché non resti dubbio alcuno sul comportamento del nostro Governo e su quello della nostra ambasciata a New Dehli. Quanto accaduto ha ancora troppi contorni incerti”.