Catalano: “Con verde, cultura e partecipazione Signa tornerà al centro della Città metropolitana di Firenze”

SIGNA – Uno sguardo al ballottaggio del 23 e 24 giugno. Un altro al futuro, un altro ancora ai propri avversari. Monia Catalano, candidata sindaco de “La Signa che vorrei”, interviene a 360 gradi nel dibattito di avvicinamento al secondo turno delle amministrative e lo fa anche con l’appoggio di Paolo Bambagioni, che questa mattina […]

SIGNA – Uno sguardo al ballottaggio del 23 e 24 giugno. Un altro al futuro, un altro ancora ai propri avversari. Monia Catalano, candidata sindaco de “La Signa che vorrei”, interviene a 360 gradi nel dibattito di avvicinamento al secondo turno delle amministrative e lo fa anche con l’appoggio di Paolo Bambagioni, che questa mattina era con lei nel parco dei Renai dove Catalano ha affrontato più temi relativi a una campagna elettorale che sembra non finire mai. E dove l’ex sindaco di Signa ha voluto mettere l’accento “sul troppo nervosismo che sta caratterizzando la campagna elettorale della coalizione di Fossi”. All’inizio di una settimana che la candidata sindaco ha definito “fondamentale” e che è destinata “a influire sul futuro di Signa e dei signesi nei prossimi cinque anni”. “Perché nel parco dei Renai? Perché in questi dieci anni non ha avuto le giuste attenzioni da parte dell’amministrazione comunale, mentre si tratta di un’area verde importante non solo per il territorio signese, ma per tutta l’area metropolitana. E da dove, se sarò eletta sindaco, ripartiremo per far tornare Signa protagonista e al centro della Città metropolitana di Firenze”.

“Questo – ha aggiunto – è stato l’ultimo, grande intervento nel nostro Comune. E, per valorizzarlo, prima di tutto, realizzeremo un collegamento ciclabile con Firenze così da costituire un vero parco metropolitano, poi i parcheggi gratuiti per i residenti con disco orario perché il verde è un patrimonio comune che deve essere sempre accessibile a tutti”. Ma quella di questa mattina è stata anche l’occasione per fare il punto su altri aspetti del suo programma: “Mi impegnerò per la rimozione delle barriere architettoniche ancora presenti a Signa, il ritorno di manifestazioni culturali come il Premio Sorelle Gramatica, che ci dava tanta visibilità a livello nazionale, ma anche il ripristino del trasporto pubblico signese per unire le frazioni e far muovere i nostri anziani e la semplificazione delle norme urbanistiche”. Capitolo Comune “spendaccione”: “Una volta dentro guarderemo per bene tutti i bilanci. Sicuramente non faremo nuovi mutui: contrarre mutui, oltreché azzardato finanziariamente, è sbagliato moralmente perché pagano i cittadini. Ci sarà una pianificazione finanziaria trasparente”. “Un intervento praticamente a costo zero – ha ricordato – è quello per il ripristino delle colonie feline, perché vogliamo una Signa amica dei nostri amici animali”.

Catalano ha avuto modo di tornare anche su quello che definisce il laboratorio Signa: “I risultati di queste elezioni stanno confermando la forza del civismo rispetto alle piccole logiche di partito e confermano che una manager con idee chiare può sfidare un uomo di partito in politica da 35 anni. Siamo riusciti a unire perché tutte le nostre componenti hanno pensato e agito da cittadini liberi e impegnati per il bene comune, oltre ogni legittima appartenenza politica. Questo metodo basato sull’ascolto e la condivisione proseguirà anche dopo il voto, con comitati di zona e riunioni periodiche”. Uno sguardo alla possibile composizione della giunta Catalano: “Ci saranno persone che hanno creduto fin dall’inizio nel progetto, nel rispetto di tutte le altre componenti, e hanno dimostrato di avere un consenso nel territorio. Abbiamo condiviso un programma di governo e lo porteremo avanti quello per tanto i cittadini sanno cosa faremo una volta eletti”. Catalano si è tolta, poi, un sassolino dalla scarpa: “Siamo stati vittime di attacchi, anche sul piano personale, fin dall’inizio. Io ho chiesto ai miei sostenitori di non prestarsi a questi giochi. Devo constatare che i loro attacchi ci hanno unito. E poi perché ci attaccano se sono tanto sicuri delle loro scelte? Chi continua a dire che il nostro è un progetto di destra, non ha capito il messaggio che abbiamo voluto dare, anche perché io di fascisti a giro sinceramente non ne vedo…”.  “In questi sette giorni si decidono i prossimi 5 anni: noi abbiamo le idee, abbiamo le competenze, ma soprattutto abbiamo la credibilità di portare a compimento i progetti”, ha concluso Catalano.