Cavalli. Senatrice Masini (FI) “Lasciare Sesto Fiorentino impoverisce il territorio”

MASINI (FI), ‘CAVALLI LASCIA FIRENZE SCELTA CHE IMPOVERISCE IL TERRITORIO’ = Firenze, 14 mag. – (Adnkronos) – SESTO FIORENTINO – “Nonostante i numerosi appelli da parte dei sindacati per trovare nuove soluzioni per le future prospettive industriali, la Maison Cavalli ha confermato la decisione di chiudere la sede dell’Osmannoro e di trasferire il centro nevralgico […]

MASINI (FI), ‘CAVALLI LASCIA FIRENZE SCELTA CHE IMPOVERISCE IL TERRITORIO’ = Firenze, 14 mag. – (Adnkronos) –

SESTO FIORENTINO – “Nonostante i numerosi appelli da parte dei sindacati per trovare nuove soluzioni per le future prospettive industriali, la Maison Cavalli ha confermato la decisione di chiudere la sede dell’Osmannoro e di trasferire il centro nevralgico dell’azienda a Milano. Condivido la preoccupazione e lo stupore di Maria Tauriello, capogruppo di Forza Italia a Sesto Fiorentino e di Paolo Gandola, consigliere metropolitano di Firenze, per questa conferma di trasferimento”. Ad affermarlo, in una nota è la senatrice di Forza Italia Barbara Masini. “È una scelta che appare immotivata in assenza di un piano strategico definito e trasparente, sia economico che gestionale, che permetta di comprenderne appieno le ragioni. – prosegue la senatrice – Con questa scelta l’azienda rinnega la storia e l’identità del brand, abbandonando definitivamente quel Made in Florence che aveva consentito alla Maison di scalare le vette mondiali della moda”.

“Tuttavia, c’è anche da chiedersi se queste decisioni non siano dirette conseguenze delle gravi carenze strutturali ed infrastrutturali che da decenni martoriano Firenze e tutta la Toscana e che potrebbero finire per compromettere inevitabilmente il ciclo produttivo anche delle aziende gioiello di famiglia, come nel caso della Masion Cavalli – continua la senatrice Masini – Le nostre migliori professionalità sono ancora una volta lasciate esposte al rischio di perdere il posto di lavoro e ciò non solo per inadeguate scelte aziendali, ma anche a causa della scarsa visione strategica delle istituzionali locali e regionali che anziché promuovere lo sviluppo, sembrano buone solo a bloccarlo”.