CCM Tech: rischio chiusura, lavoratori in sciopero

CALENZANO – Un lavoro contestato e non pagato rischia di far chiudere la CCM Tech, l’azienda di revisione e montaggio di materiale per la General Eletrics Pignone che occupa 11 lavoratori tutti altamente qualificati. Questa mattina i lavoratori hanno messo in atto il presidio davanti ai cancelli dell’azienda di via Vittorio Emanuele per richiamare l’attenzione […]

CALENZANO – Un lavoro contestato e non pagato rischia di far chiudere la CCM Tech, l’azienda di revisione e montaggio di materiale per la General Eletrics Pignone che occupa 11 lavoratori tutti altamente qualificati. Questa mattina i lavoratori hanno messo in atto il presidio davanti ai cancelli dell’azienda di via Vittorio Emanuele per richiamare l’attenzione su quanto sta loro accadendo: chiusura dell’azienda e nessun ammortizzatore sociale.

“La CCM è nata una quarantina di anni fa – dice Daniele Collini della Fiom Cgil – è una azienda locale poi acquistata da una multinazionale americana. La decisione di chiudere da parte della proprietà è arrivata dopo che una commessa di un paio di milioni di euro, di Santorini, non è stata pagata. L’azienda è entrata in crisi e ha inviato le lettere di licenziamento ai lavoratori”. Seguendo questa linea entro fine anno la CCM Tech non ci sarà più.

“C’è stata una trattativa una settimana fa con un’altra azienda che lavora con GE, ma dopo l’azienda ha mandato le lettere di licenziamento – spiega Collini – abbiamo provato a chiedere gli ammortizzatori, ma non sono disponibili. Abbiamo chiesto all’azienda anche la possibilità di sospendere per un periodo i licenziamenti per trovare altre aziende disponibili, ma non è stato possibile”.

Da 10 giorni i lavoratori sono in agitazione e attuano scioperi anche se stanno ancora arrivando le commesse. I lavoratori oltre che qualificati sono giovani con una età media di 35 anni.

“Lo stato di agitazione prosegue – dice Collini – chiederemo di parlare anche con la Rsu di GE perché si rischia di perdere lavoratori qualificati. Poi chiederemo anche un incontro con le istituzioni e con il tavolo dell’Unità di crisi. Sembra incredibile che non si riesca a trovare nessuno interessato a salvare questa azienda”.