Ceccherini (Misericordie fiorentine): “Vaccini, meno proclami e più concretezza”

FIRENZE – “Meno proclami e più concretezza”: non usa certo mezze parole Andrea Ceccherini, presidente del Coordinamento delle Misericordie fiorentine, sull’argomento vaccini. Parole che puntano dritte in un’unica direzione: quella della Regione Toscana. “Se è vero che la Toscana è una delle regioni più organizzate per la distribuzione dei vaccini, – si legge in una […]

FIRENZE – “Meno proclami e più concretezza”: non usa certo mezze parole Andrea Ceccherini, presidente del Coordinamento delle Misericordie fiorentine, sull’argomento vaccini. Parole che puntano dritte in un’unica direzione: quella della Regione Toscana. “Se è vero che la Toscana è una delle regioni più organizzate per la distribuzione dei vaccini, – si legge in una nota a firma dello stesso Ceccherini – con un piano che mira a tutelare anche le categorie più deboli, non possiamo però non denunciare alcuni fatti concreti che discostano di gran lunga i proclami del Governatore Giani”.

“Sono infatti oltre duemila – continua Ceccherini – i volontari afferenti alle 43 Misericordie del Coordinamento fiorentino ancora in attesa, da gennaio, della prima dose vaccinale. Parliamo di volontari che ogni giorno prestano servizio per la comunità a tutti i livelli: emergenza/urgenza, emergenza Covid, operatori di ambulanza, autisti di mezzi speciali per il trasporto di anziani e persone fragili, operatori di primo soccorso”.

“Volontari che si sentono purtroppo dimenticati dalle autorità governative, volontari che tuttavia, in questo periodo difficile, hanno profuso impegno, carità e solidarietà senza mai fare un passo indietro. Facciamo, quindi, appello a tutti i soggetti coinvolti, che governano i processi decisionali, affinché si possa velocemente procedere alla vaccinazione di tutti i volontari impegnati nel soccorso perché in difetto ci troveremmo a fare i conti con una drastica riduzione degli stessi con grave ripercussione sull’intera organizzazione dei servizi che non saremmo più in grado di garantire”. Parole, insomma, che non lasciano spazio ad alcuna interpretazione e che chiedono una “sterzata”. E anche in tempi brevi. Parole – e concetti – che probabilmente sono in tanti a pensare.