Centro-destra: “Le nostre critiche non erano rivolte all’Atletica Campi ma alle istituzioni comunali e regionali per la gestione dell’evento”

CAMPI BISENZIO – “Leggiamo che l’Atletica Campi, per voce del suo presidente, è intervenuta cercando di spiegare in modo dettagliato il modello di protezione individuale e sociale messo a punto in occasione della festa del cross che si è tenuta nelle scorse settimane a Campi Bisenzio. Leggiamo di un gruppo e una persona offesa, ci […]

CAMPI BISENZIO – “Leggiamo che l’Atletica Campi, per voce del suo presidente, è intervenuta cercando di spiegare in modo dettagliato il modello di protezione individuale e sociale messo a punto in occasione della festa del cross che si è tenuta nelle scorse settimane a Campi Bisenzio. Leggiamo di un gruppo e una persona offesa, ci dispiace, ma francamente non comprendiamo minimamente il senso del suo dispiacere; mai e poi mai abbiamo attaccato la federazione, l’associazione o i volontari, bensì abbiamo richiamato le istituzioni a mettere in campo delle migliori modalità organizzative e di garanzia sanitaria che invece sono state a nostro modo di vedere carenti, tutto qui. I comunicati basterebbe leggerli per comprendere a chi si sono rivolte le critiche, peraltro assolutamente legittime”: a parlare così sono i consiglieri comunali di Campi Bisenzio Paolo Gandola (Forza Italia), Maria Serena Quercioli (Liberi di Cambiare), Andrea Cantini, Vanessa Fiaschi (Lega) e Gianni Baudo (Gruppo Misto).

“Nei giorni precedenti alla gara agonistica, – si legge in una nota – il consigliere Gandola, anche in qualità di consigliere metropolitano, aveva scritto una lettera al sindaco Emiliano Fossi, al responsabile delle maxi emergenze ed eventi di carattere straordinario dell’Asl Toscana Centro, Federico Gelli e all’assessore regionale alla salute Simone Bezzini nella quale, pur rimarcando in primis la bellezza dell’iniziativa e l’importanza che la stessa avrebbe rappresentato per l’indotto turistico-alberghiero del territorio, proprio come detto e sostenuto dallo stesso presidente dell’Atletica Campi, si chiedeva conto relativamente alla necessità che tutti i partecipanti, maggiorenni, accompagnatori, genitori, preparatori eccetera fossero sottoposti a tampone rapido a cura della Asl locale. Il risultato? A oggi il consigliere Gandola non ha ricevuto alcuna risposta da nessuno degli interpellati. Alla faccia della trasparenza”.

Ma poi una cosa è la descrizione sulla carta dell’evento, un’altra la modalità fattuale di come è avvenuta. E’ vero che i tragitti e i percorsi erano transennati, ma il parco non era chiuso e chiunque, e ribadiamo chiunque, poteva anche solo passeggiando arrivare a pochi metri dal percorso della gare venendo a contatto con decine e decine, se non migliaia di persone. I parcheggi lungo la via che costeggia il parco non erano riservati ai soli atleti, ma aperti a tutti e in quelle ore il via vai era continuo, testimoniato da foto e video in nostro possesso. Insomma, la storia dell’organizzazione è questa. Come mai in quei giorni non fu delimitato l’accesso all’intero parco? Come mai i parcheggi non sono stati lasciati ai soli partecipanti? Come mai i giardini e la parte di parco non interessata direttamente dalla corsa non è stata interdetta ad altri accessi? Tutte questioni ampiamente sottovalutate dall’amministrazione comunale che ha implicato una promiscuità tra atleti, organizzatori e cittadini comuni passanti che certamente non ha avuto benefici sulla sicurezza sanitaria dell’evento”.

“Siamo contenti – proseguono i consiglieri di centro-destra – se i contagi, come detto dal presidente Bicchi,  tra gli atleti e gli organizzatori dell’Atletica Campi non ci sono stati, ma non c’è dubbio che in quell’occasione i protocolli dovevano essere ulteriormente innalzati dalle istituzioni garanti della sicurezza sanitaria dei cittadini e non dalle associazioni sportive. Quindi, in ultima analisi, ribadiamo un concetto: chi deve dare delle spiegazioni ufficiali sono gli enti interpellati ufficialmente e non certo l’Atletica Campi, contro la quale non è mai stata detta una parola in negativo. Anzi, a questo punto chiediamo alle medesime istituzioni di certificare i numeri esatti dei contagi tra partecipanti, atleti, volontari, organizzatori e genitori che in modo più o meno diretto hanno partecipato all’evento”.