Centro-destra, osservazioni e Piano strutturale: “Il nodo del contendere è stato la mancata astensione del sindaco”

CAMPI BISENZIO – “Dalla maggioranza e dalla giunta ci attendiamo in futuro maggiore rigore, senza più sviste amministrative”. E’ questa, in sintesi la controreplica delle forze di opposizione di centro-destra alla replica del vice-sindaco Giovanni Di Fede in materia di Piano strutturale e dell’osservazione votata e poi rivotata. “Serve fare chiarezza sulla questione della osservazione […]

CAMPI BISENZIO – “Dalla maggioranza e dalla giunta ci attendiamo in futuro maggiore rigore, senza più sviste amministrative”. E’ questa, in sintesi la controreplica delle forze di opposizione di centro-destra alla replica del vice-sindaco Giovanni Di Fede in materia di Piano strutturale e dell’osservazione votata e poi rivotata. “Serve fare chiarezza sulla questione della osservazione numero 95 al Piano strutturale – dicono in una nota – perché durante il consiglio e nelle ore successive  è stata evidente la volontà della maggioranza di voler mascherare il vero nodo del contendere: ovvero il fatto che il sindaco non si fosse astenuto dal votare un’osservazione presentata dal padre in qualità di legale rappresentante del circolo Dino Manetti di Campi mentre l’associazione potenzialmente interessata al nuovo campo per ipovedenti dovrebbe essere quella presieduta dal fratello del primo cittadino”.

“Noi avevamo sollevato il potenziale conflitto di interessi, sia pur non diretto, e quindi richiesto la valutazione del da farsi al segretario generale del Comune nell’ottica della massima trasparenza dell’ente, convinti come eravamo che la situazione di non ideale chiarezza sul punto potesse mettere in discussione il piano stesso. Non abbiamo dimostrato contrarietà al progetto del campo per ipovedenti, ma solo evidenziato aspetti formali della votazione che poi è stata per l’appunto fatta ripetere martedì in consiglio comunale dopo oltre due mesi. Ci teniamo anche a qualificare il significato di Piano strutturale bloccato: noi abbiamo usato termini semplicistici per chiarire che di fronte alla necessità di arrivare a una chiara definizione della vicenda il Piano poteva subire dei ritardi nell’iter, se questi non si sono verificati considerato che l’incontro della Conferenza paesaggistica con la Regione sarà a giugno meglio così, ma resta il fatto che avendo dovuto rimettere in votazione, dopo oltre due mesi, una osservazione controdedotta, si è reso necessario procedere alla votazione di immediata esiguibilità proprio come riportato in delibera al fine di poter procedere rapidamente al suo inoltro agli Enti coinvolti nel procedimento di conformazione del Piano Strutturale al PIT-PPR”.

“Insomma, non ci stiamo a passare per detrattori polemici e contrari alle associazioni, abbiamo sollevato una questione di opportunità e di sostanza in riferimento alla leggerezza del Sindaco di evitare di partecipare alla discussione e al voto proprio di quella osservazione specifica. Martedì, infatti, il sindaco non ha effettivamente partecipato né alla discussione, né al voto, un fatto che conclude questa diatriba. Altra questione che ci teniamo a rimarcare. Guai a pensare che i sottoscritti abbiano in qualche maniera voluto intaccare l’onorabilità del sindaco e dei suoi congiunti. Il punto e l’oggetto del contendere era ben diverso e legato alle procedure. Resta un grave rammarico, però: ovvero che si è scoperto dopo oltre 6 anni, che la Carta di Pisa che dal 2014 era stata votata all’unanimità dal consiglio comunale e che a nostro parere obbligava ogni singolo membro del nostro ente a un rispetto istituzionale e di trasparenza che andava oltre le singole disposizioni di legge, non è stata ancora formalmente adottata dall’ente”.

(Immagine di archivio)