Centro-destra: “Piano strutturale bloccato da un’osservazione. Il sindaco non si è astenuto e ora bisogna rivotare”

CAMPI BISENZIO – Quell’osservazione al Piano strutturale, il sindaco di Campi, Emiliano Fossi, non avrebbe dovuto votarla. Questa, in sintesi, la convinzione di una parte del centro-destra, Paolo Gandola per Forza Italia, Maria Serena Quercioli per Liberi di cambiare e Gianni Baudo per il Gruppo misto, espressa stamani dopo che del documento che disegna il […]

CAMPI BISENZIO – Quell’osservazione al Piano strutturale, il sindaco di Campi, Emiliano Fossi, non avrebbe dovuto votarla. Questa, in sintesi, la convinzione di una parte del centro-destra, Paolo Gandola per Forza Italia, Maria Serena Quercioli per Liberi di cambiare e Gianni Baudo per il Gruppo misto, espressa stamani dopo che del documento che disegna il futuro del nostro Comune se ne era parlato in consiglio comunale. Consiglio durante il quale si erano discusse e votate “le osservazioni – hanno detto i tre consiglieri – e abbiamo subito segnalato la potenziale irregolarità relativa a un voto espresso dal sindaco Fossi circa un’osservazione presentata dal Circolo Manetti di San Piero a Ponti presieduto da suo babbo”.

“L’osservazione  – hanno aggiunto – era relativa alla richiesta di deroga per la costruzione di un campo per calcio per ipovedenti gestito dall’associazione Quarto Tempo, il cui presidente è il fratello del sindaco. È palese che la vicinanza degli interessi, sia pur non diretti e personali, dei coinvolti che sono congiunti del sindaco avrebbero dovuto consigliare al primo cittadino di non partecipare al voto, così come previsto dal testo unico enti locali (ex articolo 78 Tuel). Questo fatto, è stato da noi ritenuto non conforme alle disposizioni normative, tanto da poter essere un fatto che avrebbe potuto mettere in discussione la validità del Piano strutturale. Abbiamo così immediatamente scritto al Segretario generale del Comune, Grazia Razzino, e per conoscenza all’Ufficio competente alla gestione degli affari degli enti locali presso la Prefettura di Firenze”.

“Il risultato è stata una disamina fatta dal segretario stesso che ha indicato come utile un nuovo passaggio in consiglio comunale al fine di ribadire l’assoluta imparzialità  e terzietà dell’ente nella vicenda. In questa nuova votazione, che dovrà avvenire nei prossimi giorni in consiglio comunale, il sindaco dovrà necessariamente astenersi facendo venire meno la potenziale interferenza derivante dal possibile conflitto di interessi. Il fatto, però, che a suo tempo il sindaco non abbia avuto l’accortezza e la sensibilità per decidere effettivamente già allora di astenersi dal voto ha avuto delle conseguenze: a ormai un mese dalla approvazione, infatti, il Piano strutturale non é stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana, di fatto rallentando di molto il suo iter di approvazione, attualmente non completato”.

I tre gruppi consiliari “stigmatizzano fortemente l’agire sul punto del sindaco, che anche in questo caso ha avuto un comportamento superficiale e poco avveduto, sebbene l’atto in approvazione rappresenta, palesemente e notoriamente, uno dei provvedimenti più importanti e più delicati dell’intera consiliatura. Di fronte a questa ennesima leggerezza possiamo fidarci di lui in futuro? Possiamo essere fiduciosi che nel prosieguo lo stesso non attuerà il medesimo pressappochismo? Sono domande lecite che da consiglieri di minoranza non possiamo non considerare”.

“C’è di più, la nostra lettera al segretario generale – concludono i tre consiglieri – faceva leva anche fatto che il comportamento del sindaco era certamente inopportuno anche alla luce delle previsioni della Carta di Pisa, un codice etico che il Comune di Campi Bisenzio ha adottato con una mozione di Forza Italia approvata all’unanimità nel 2014 con la delibera numero 141 e che oggi è inserito tra i Regolamenti per l’attività istituzionale e la partecipazione, come visibile dal sito istituzionale dell’ente. La sorpresa, però, non ha tardato a venire. Nella lettera di risposta ricevuta dal segretario generale, la stessa ci ha evidenziato che sebbene la mozione il Comune non abbia mai provveduto ad aderire formalmente alla Carta, dimostrando per l’ennesima volta l’assoluta assenza di responsabilità nel proseguire nel solco disegnato unanimemente dal consiglio comunale. Un ennesimo schiaffo alla istituzione consiliare senza alcuna comunicazione. In ogni caso il codice etico dovrebbe essere alla base dell’agire di ogni rappresentante istituzionale dell’ente, in primis del sindaco, ma cosi evidentemente non è”.