Centrodestra “Criticità per il Cas a Ceppeto”

SESTO FIORENTINO – Troppe criticità per allestire il Cas – Centro accoglienza straordinaria previsto nell’hotel Monte Morello a Ceppeto. Lo affermano i consiglieri di opposizione di Vaglia Claudia Dominici (Centrodestra) e di Sesto Fiorentino Daniele Brunori (Lega) e Stefano Mengato (FdI). Durante l’incontro tecnico del 4 agosto scorso, a cui hanno partecipato il viceprefetto, Co.Ge.Mo, […]

SESTO FIORENTINO – Troppe criticità per allestire il Cas – Centro accoglienza straordinaria previsto nell’hotel Monte Morello a Ceppeto. Lo affermano i consiglieri di opposizione di Vaglia Claudia Dominici (Centrodestra) e di Sesto Fiorentino Daniele Brunori (Lega) e Stefano Mengato (FdI). Durante l’incontro tecnico del 4 agosto scorso, a cui hanno partecipato il viceprefetto, Co.Ge.Mo, Asl, Vigili del fuoco e le amministrazioni dei Comuni di Vaglia e Sesto Fiorentino, insieme ai consiglieri di opposizione Dominici e Impallomeni, è emerso, dicono i consiglieri “che, oltre ai problemi idrici, c’è anche una criticità legata allo smaltimento dei reflui”. In attesa delle relazioni tecniche di Co.Ge.Mo, che ha già espresso parere contrario alla fornitura a causa dell’insufficienza di risorse idriche e della mancanza di un impianto di potabilizzazione adeguato, i capi gruppo di opposizione Dominici, Mengato e Brunori hanno evidenziato l’assenza di collegamenti della struttura alla rete fognaria pubblica.

“La gestione dei servizi idrici in quest’area è affidata a un consorzio privato. – spiega Claudia Dominici – Per quanto attiene allo smaltimento dei reflui mentre i singoli proprietari li hanno regolarizzati con richiesta di autorizzazione al comune di Sesto Fiorentino, per l’ex hotel Monte Morello sembrerebbe non esserci nessuna autorizzazione”. “In un contesto già precario, – aggiunge Mengato – l’aumento degli scarichi potrebbe causare un danno ambientale significativo”. Brunori sottolinea “il rischio tangibile di inquinamento del torrente Carzola, da cui i residenti ricevono l’acqua, derivante dallo scarico diretto sul terreno della struttura. L’afflusso costante di 80 persone, comportando un aumento del consumo d’acqua e degli scarichi, potrebbe contaminare il torrente rendendolo inutilizzabile”. I tre consiglieri chiedono anche rassicurazioni sulla sicurezza antincendio per ospiti e residenti. “Se il problema dell’acqua è centrale, come si potrebbe garantire la funzionalità dei dispositivi antincendio? La pressione dell’acqua è sufficiente?”, affermano suggerendo “l’installazione di una cisterna interrata con pompa di sollevamento adeguata per garantire la pressione necessaria in caso di incendio. Ciò richiede ovviamente  verifiche sui tempi di rilascio e validità del CPI, e l’adeguamento delle cisterne esterne all’impianto antincendio esistente che andrebbe comunque collegato”.