Centrodestra: “una commissione con le categorie economiche”

CALENZANO – Una commisione comunale con le categorie economiche per avere un quadro della situazione nel periodo attuale. Lo chiedono i consiglieri del Centrodestra Daniele Baratti, Elisa Bongianni e Americo D’Elia dopo che nei giorni scorsi, dicono in una nota comune”abbiamo letto i risultati emersi da un’indagine condotta da CNA Firenze su un campione di […]

CALENZANO – Una commisione comunale con le categorie economiche per avere un quadro della situazione nel periodo attuale. Lo chiedono i consiglieri del Centrodestra Daniele Baratti, Elisa Bongianni e Americo D’Elia dopo che nei giorni scorsi, dicono in una nota comune”abbiamo letto i risultati emersi da un’indagine condotta da CNA Firenze su un campione di piccole e medie imprese della Città Metropolitana di Firenze”

Dai dati, spiegano i consiglieri emerge che “il 40,1% delle imprese fiorentine, dopo aver accusato un forte ridimensionamento nel 2020, è convinto che nel 2021 non tornerà ai livelli precedenti. Il 27% (1 su 4) ha addirittura paura di cessare l’attività nei prossimi mesi. Il 24,2% crede di riuscire a recuperare nel corso dell’anno le perdite accumulate nel 2020 e l’8,7% presume un incremento sui risultati pre-Covid”. 

“Soffre tutto il mondo delle piccole e medie imprese del terziario, spina dorsale dell’economia del paese. – prosegue la nota – A livello nazionale Confesercenti stima la chiusura di 150mila imprese nelle prossime settimane e sono almeno 75mila quelle che rischiano di non riuscire più a saldare gli affitti. Con la riduzione della mobilità e le limitazioni a bar e ristoranti si è inasprita la situazione già pesantissima delle attività del settore immagine e benessere, degli agenti di commercio, dei benzinai, degli ambulanti. I negozi all’interno di gallerie e centri commerciali hanno avuto un forte contraccolpo con la chiusura nei festivi e prefestivi, giorni in cui si concentra il 40% del fatturato. Le imprese della moda hanno perso 16 miliardi di euro di vendite, per non parlare delle attività ricettive, d’intrattenimento e delle palestre, ormai chiuse da mesi. Tutti hanno risentito enormemente della crisi e vivono tuttora nell’incertezza. Per il momento la Toscana ottiene una “boccata di ossigeno” con la zona gialla ove vi sono comunque delle restrizioni importanti: negozi aperti ma con limiti alla circolazione, bar e ristoranti aperti fino alle 18 che non permettono certo di lavorare normalmente, ma almeno di tentare di sopravvivere”.