Cgil, Cisl e Uil: “Chiudere le attività non essenziali. Pronti a mobilitarsi”

FIRENZE – Incontro tra i sindacati, il sindaco della Città Metropolitana e il prefetto. “Oggi – dichiarano Paola Galgani segretaria Cgil Firenze, Roberto Pistonina segretario Cisl Firenze e Paola Vecchiarino responsabile Uil Firenze – è il momento di mettere la salute di tutte e tutti al primo posto. Così come il Governo giustamente invita i […]

FIRENZE – Incontro tra i sindacati, il sindaco della Città Metropolitana e il prefetto. “Oggi – dichiarano Paola Galgani segretaria Cgil Firenze, Roberto Pistonina segretario Cisl Firenze e Paola Vecchiarino responsabile Uil Firenze – è il momento di mettere la salute di tutte e tutti al primo posto. Così come il Governo giustamente invita i cittadini a stare a casa, anche i lavoratori e le lavoratrici hanno il diritto di tutelarsi e di restare a casa, per la salute loro e per non mettere in ulteriore difficoltà il servizio sanitario nazionale. Quindi, si sospendano tutte le attività realmente non indispensabili”.

I tre sindacalisti, in seguito all’uscita del Dpcm del 22 marzo 2020 che individua le attività economiche non essenziali che dovranno sospendere la produzione per far fronte al diffondersi del virus Covid-19 nella provincia di Firenze, hanno aperto un confronto con il sindaco della Città Metropolitana Dario Nardella e il Prefetto di Firenze Laura Lega.

“Negli incontri che si sono tenuti nella giornata di oggi – riportano Galgani, Pistonina e Vecchiarino – abbiamo ribadito le nostre posizioni, già espresse a livello nazionale: l’elenco dei settori individuati dal Dpcm è troppo ampio rispetto alla definizione di “attività indispensabili” ed è quindi necessario che il governo corregga l’Allegato 1; anche all’interno delle aziende che hanno codici Ateco realmente indispensabili si identifichino le attività essenziali, in modo da prevedere una riduzione della produzione utile all’effettivo rispetto degli obiettivi di salute pubblica; in tutte le attività lavorative, senza alcuna distinzione, si provveda a far rispettare il ‘Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro’ del 14 marzo u.s. come previsto dall’Art. 1 comma 3 del Dpcm del 22 marzo e in caso ciò non sia possibile si attivino gli ammortizzatori sociali previsti; in particolare si verifichi che in tutte le attività che restano aperte vi sia l’effettiva distribuzione dei dispositivi di protezione; si intervenga per ridurre la pressione sui supermercati, provvedendo alla chiusura domenicale, a incentivare la spesa di vicinato, ad evitare assembramenti comunque pericolosi in una fase di diffusione del contagio”.

In particolare al Prefetto i rappresentanti hanno rappresentato la richiesta di Cgil, Cisl e Uil nazionali di incontro con il Ministro dell’Economia e quello dello Sviluppo Economico per ridurre le attività ancora considerate essenziali in base al Decreto  e perché intervenga attivamente per il rispetto della riduzione delle attività produttive e la tutela della sicurezza. Concludono Galgani, Pistonina e Vecchiarino: “Cgil, Cisl e Uil del territorio fiorentino invitano e sostengono le proprie categorie e le Rsu a mettere in campo tutte le iniziative di lotta e di mobilitazione, fino alla proclamazione dello sciopero, per sostenere le proposte avanzate e valuteranno iniziative territoriali qualora si rendano necessarie, in accordo con quanto verrà stabilito a livello nazionale. Oggi è il momento di mettere la salute di tutte e tutti al primo posto: deve essere una responsabilità di tutti. Responsabilità che non è mai mancata da chi lavora nei servizi essenziali, a partire dalla Sanità: è indispensabile che queste lavoratrici e lavoratori siano messi in condizione di lavorare con risorse e dispositivi adeguati”.