Cgil: “La tranvia deve passare per il Polo a Sesto, senza se e senza ma”

SESTO FIORENTINO – “La tramvia deve passare per il Polo Scientifico dell’Università a Sesto Fiorentino, senza se e senza ma”: è stato questo il tema dell’assemblea di ateneo di tutto il personale strutturato (diretto, in appalto, precario, tecnici-amministrativi, ricercatori, professori, lettori, contrattisti, assegnisti, borsisti), convocata dalla Flc Cgil, che si è svolta stamani 15 dicembre […]

SESTO FIORENTINO – “La tramvia deve passare per il Polo Scientifico dell’Università a Sesto Fiorentino, senza se e senza ma”: è stato questo il tema dell’assemblea di ateneo di tutto il personale strutturato (diretto, in appalto, precario, tecnici-amministrativi, ricercatori, professori, lettori, contrattisti, assegnisti, borsisti), convocata dalla Flc Cgil, che si è svolta stamani 15 dicembre a distanza in videoconferenza su Meet.

Sono intervenuti, tra gli altri, Paola Galgani, segretaria generale della Camera del Lavoro Metropolitana di Firenze, Lorenzo Falchi, sindaco del Comune di Sesto fiorentino, Stefano Giorgetti, assessore alla mobilità del Comune di Firenze, Francesco Alberti, delegato della Rettrice, Mobility Manager, Università di Firenze, Stefano Pelli, Mobility Manager, Cnr di Firenze, Samuele Ciattini, coordinatore Rsu Università di Firenze, Udu Firenze/Sinistra Universitaria Università di Firenze, Studenti di Sinistra Università di Firenze.

“La vicenda della tramvia a Sesto Fiorentino – si legge in una nota della Cgil – ha assunto toni a dir poco paradossali. Dopo che per anni la progettazione è stata basata sulla necessità di servire il Polo di Sesto, si sente ventilare addirittura l’ipotesi che questa possa anche non passare dal Polo Scientifico dell’Ateneo e degli enti di ricerca”.

“La tramvia, finanziata con i soldi di tutti noi, non può permettersi di non facilitare il collegamento del Centro città con una fondamentale infrastruttura della città metropolitana qual è il Polo scientifico di Sesto, al servizio dei cittadini e frequentato ogni settimana da migliaia di studenti e personale tecnico-amministrativo e docente”.

“Le linee del trasporto pubblico, in particolare quello tranviario, non possono servire solamente le aree di residenza ma, oltre a quelle, devono servire anche i grandi attrattori di flussi della città dove i cittadini studiano e lavorano (come le aree industriali, gli ospedali, le università)”.

“L’amministrazione del territorio deve garantire la vivibilità di quello stesso territorio; non a caso ogni anno vengono stilate varie classifiche sulle città dove si vive meglio, dove si rispetta l’ambiente. Uno degli indicatori della vivibilità di una città è dato dal traffico. La tramvia è stata pensata, ormai venticinque anni fa, proprio come soluzione per ridurre il traffico, e con esso le emissioni inquinanti che tanto ci preoccupano (o ci dovrebbero preoccupare). Altrettanto evidente è che lo scopo di ridurre il traffico lo si raggiunge se vengono serviti i luoghi dove si concentra un numero considerevole di persone (tanto è vero che la prima linea è stata pensata per servire Careggi). Pertanto in un progetto di città sostenibile, è impensabile escludere il Polo Scientifico dal sistema di linee della tramvia”.

“L’Università è un luogo dove si fa cultura, dove si trasmette cultura, dove si fa innovazione e la si riporta sul territorio, dove si forma la classe dirigente del futuro. Questo riguarda le istituzioni da vicino, a tutti i livelli, per le possibilità di crescita che offre alla comunità. Pensare di escludere l’Università da un efficiente sistema di trasporti pubblici significa minare la capacità attrattiva di un territorio”.

“Una scelta – conclude il comunicato – che appare oggi di poco conto, come il percorso di una tramvia, può avere in realtà ricadute importantissime, specialmente nel lungo periodo. È fondamentale riuscire ad avere, nella pianificazione delle nostre città, uno sguardo capace di guardare oltre per immaginare davvero un futuro più sostenibile per le nostre comunità. La Cgil intende impegnare con determinazione tutti i propri mezzi e strutture da subito per assicurare che la tramvia passi per il Polo Scientifico di Sesto”.