“Chi penserà a vaccinare coloro che si trovano ai margini della società?”

SESTO FIORENTINO – Un appello alle autorità sanitarie arriva dal coordinatore del servizio mensa della Misericordia di Sesto Fiorentino Arrigo Canzani. L’appello è legato all’emergenza Covid che viene messa in secondo piano da chi, in questo momento, sta cercando di sopravvivere allo tsunami economico scatenato dalla pandemia. Le persone, sempre più numerose, che si rivolgono […]

SESTO FIORENTINO – Un appello alle autorità sanitarie arriva dal coordinatore del servizio mensa della Misericordia di Sesto Fiorentino Arrigo Canzani. L’appello è legato all’emergenza Covid che viene messa in secondo piano da chi, in questo momento, sta cercando di sopravvivere allo tsunami economico scatenato dalla pandemia. Le persone, sempre più numerose, che si rivolgono quotidianamente alla mensa (ora sostituita dall’asporto) della Misericordia non sono vaccinati, molti cercano di risolvere soprattutto il problema contingente del pasto quotidiano e forse non hanno gli strumenti necessari per iscriversi al sistema di vaccinazione. “Ogni giorno – spiega Canzani – sono tra 30 e 40 le persone in difficoltà che ritirano il pasto alla mensa della Misericordia. Si tratta di persone in situazione di emarginazione, immigrati, senza tetto, sbandati, bisognosi quasi di tutto”.

“In questo periodo storico – racconta Canzani – peggiora loro condizione di esclusi e dimenticati per le difficoltà di disporre delle indicazioni e delle opportunità necessarie per il trattamento vaccinale. Sabato Santo, abbiamo effettuato in mensa una verifica anonima fra i 34 che sono venuti a ritirare il pasto. Fra 13 italiani e i 21 stranieri (fra i 26 e 70 anni), tranne uno, gli altri non si sono vaccinati; pochi sono interessati a farlo a causa dei tanti bisogni di sopravvivenza che portano a trascurare l’emergenza Covid. C’è da chiedersi, chi si prenderà cura di loro e di quanti si trovano in condizioni simili a Sesto e altrove, senza protezione, a tutela della loro salute e anche di coloro con i quali, per necessità, stabiliscono occasionali rapporti (come per esempio in mensa). A tale proposito si fa appello alle autorità sanitarie locali perché possano individuare e provvedere ad adeguati interventi volti ad aiutare ed interessare al piano vaccinale quanti vivono, loro malgrado, ai margini della società”.