CAMPI BISENZIO – Una dedica dettata dal cuore. Da quell’amore che, quando si è adolescenti, anche una volta finito comunque “ti resta dentro”, farà parte per sempre della tua vita. Una dedica semplice, ma ricca di significati: “Il film è dedicato ad Alessio Rapezzi, il mio primo amore”. Chiara Francini ha chiuso così il suo primo film da produttrice, “Coppia aperta quasi spalancata”, prodotto con la sua società, “Nemesis”, in collaborazione con Ballandi e Rai Cinema. Film che vede al centro della storia una coppia alle prese con una serie di problemi relazionali e nel quale la Francini è la protagonista femminile. E che trae spunto dalla pièce di Dario Fo e Franca Rame dallo stesso titolo portata in scena a teatro proprio dalla Francini insieme ad Alessandro Federico.
Una dedica che è emersa in tutta la sua interezza a conclusione della recente “prima” all’Uci Cinema a Campi a Bisenzio e alla quale erano presenti in sala il fratello di Alessio, Simone, la prima moglie del “Rapa”, Caterina, e la figlia Luna. E che inevitabilmente ha fatto riemergere tutte quelle emozioni che, dopo la morte di Alessio, nel febbraio scorso, per un malore improvviso mentre era in vacanza in Egitto, sono state evidenziate in ogni occasione da tutti coloro che gli volevano bene. E che gliene vogliono ancora. “Quando siamo stati invitati alla prima del film – racconta Simone Rapezzi – non pensavamo certo che potesse essere dedicato a mio fratello. Chiara ha avuto davvero un pensiero “carino” a farlo e di questo la vogliamo ringraziare>. L’emozione, poi, prende il sopravvento: “Anzi, è stato un pensiero talmente bello che è impossibile trovare le parole giuste per esprimere quali sono le nostre sensazioni, proprio perché è stata una dimostrazione di affetto che non era dovuta”.
Per poi aggiungere: “Ha dimostrato il proprio amore verso Alessio, senza se e senza ma, soprattutto senza mai “apparire”…”. Fu così anche il giorno dell’ultimo saluto al “Rapa”, giorno in cui l’attrice era presente ma rimase volutamente in disparte insieme agli amici più cari dell’ex bomber del San Lorenzo. Un pensiero speciale, così come lo era Alessio, che ha anche contribuito alla scelta di alcune musiche utilizzate nel film come, per esempio, l’Ave Maria di Schubert. Tanti motivi per cui i familiari di Alessio la vogliono ringraziare, anche loro nella semplicità che li ha sempre contraddistinti, come confermato anche in questa occasione dal fratello: “Ringraziarla era il minimo che potessimo fare”. Semplicità ed emozioni, una miscela che ancora una volta mette in risalto la bontà delle persone.
(Nella foto, da sinistra, Simone Rapezzi, Luna e Alessio Rapezzi)