“Ciao Amanzio, sarai sempre il nostro angelo disteso al sole”

SIGNA – Ci sono persone che vedi tutti i giorni e che puoi anche non salutare e ci sono persone che nell’ultimo anno hai salutato sì e no due volte e che invece restano impresse nei tuoi pensieri. Una di queste è sicuramente Amanzio Merendoni, scomparso a 57 anni dopo una breve malattia, che a […]

SIGNA – Ci sono persone che vedi tutti i giorni e che puoi anche non salutare e ci sono persone che nell’ultimo anno hai salutato sì e no due volte e che invece restano impresse nei tuoi pensieri. Una di queste è sicuramente Amanzio Merendoni, scomparso a 57 anni dopo una breve malattia, che a San Mauro e soprattutto in un gruppo di sammoresi ha lasciato un grande vuoto. Un vuoto impossibile da colmare, il frutto di un’amicizia nata per caso qualche anno fa e che con il passare del tempo si è trasformata in qualcosa di più importante. Un’amicizia nata e cresciuta nel segno della musica, grazie a un forum musicale di cui facevano parte sia Amanzio che Roberta, e che piano piano si è estesa ad altre persone. Con il passare del tempo, infatti, Amanzio era diventato di casa a San Mauro e sono in tanti a ricordare le serate animate da “Aps Le Sorelle” a ritmo di karaoke. Quel karaoke che ha contribuito a far crescere l’amicizia con Sandra, Caterina, Vania, Odessa, Selina, Sabrina, Paola, Simona, Ilaria, Serena e che in tante occasioni “ha fatto compagnia” anche a chi scrive. Un’amicizia sbocciata nel novembre del 2013, quando Amanzio volle festeggiare a San Mauro il proprio compleanno, e che è cresciuta in modo indissolubile fino all’estate che si è appena conclusa. Nel mezzo tante risate, tante canzoni, tanta voglia di stare insieme fino a tardi. Ma anche tanta serate nei dintorni, a Sesto come nel parco dei Renai solo per fare due esempi, con la voglia di cantare a fare da fil rouge e il gruppo di amici che tutte le settimane si ritrovava da “Aps Le sorelle” e diventava sempre più numeroso. E che il legame fosse – e lo è tuttora – davvero solido si è capito benissimo ieri sera quando la notizia della morte di Amanzio si è diffusa sui social network del momento con commenti ai post densi di emozione. Post che sono diventati a tutti gli effetti il “simbolo” degli occhi lucidi di chi ha voluto ricordarlo e che ci piace sintetizzare con quello di Gianna su Facebook:  “Stanotte non sono riuscita a dormire, sei stato nei miei pensieri, ho ricordato le splendide serate di lavoro, le nostre interminabili chiacchiere a fine serata. Quante notti abbiamo passato a ridere e scherzare; l’estate del 2014, un’estate indimenticabile per molto di noi; serate magiche piene di gioia, di risate, di tanto affetto come lo splendido ferragosto che non potremo mai dimenticare. I nostri meravigliosi mercoledì sera, il nostro Quartetto Cetra, sono ricordi indelebili che nessuno può cancellare, neanche la morte. Ti voglio tanto bene Amanzio Merendoni, avrai sempre un posto speciale nel mio cuore e mi mancherai tantissimo. Un grande bacio ovunque tu sia”. Così come ci piace ricordarlo con quelli che erano i suoi “cavalli di battaglia”: “Un angelo disteso al sole” di Eros Ramazzotti, “L’acrobata” di Michele Zarrillo e “Dolore e forza” di Biagio Antonacci. Il funerale sarà celebrato domani mattina alle 10 alle Cappelle del commiato dell’ospedale di Careggi.

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