Ciao Andrea, il tuo sorriso ci accompagnerà per sempre

SESTO FIORENTINO – Quando stamattina, poco dopo le 9.30, ho visto comparire il suo nome sul display del telefono, ho capito subito che anche la speranza aveva finito di lottare. Il nome è quello di Andrea Montagnani, avvocato di Piananotizie ma soprattutto amico. Amico di lunga data, che non sentivo da qualche mese e che […]

SESTO FIORENTINO – Quando stamattina, poco dopo le 9.30, ho visto comparire il suo nome sul display del telefono, ho capito subito che anche la speranza aveva finito di lottare. Il nome è quello di Andrea Montagnani, avvocato di Piananotizie ma soprattutto amico. Amico di lunga data, che non sentivo da qualche mese e che da tempo stava lottando contro una malattia che tuttavia non aveva mai fiaccato il suo spirito, quello spirito da combattente che mi aveva subito colpito quando lo avevo conosciuto vent’anni fa. Era il 1995 e tutti e due avevamo iniziato a fare questo lavoro. O almeno ci stavamo provando. All’epoca, infatti, eravamo entrambi collaboratori del settimanale “Metropoli”, lui dalla zona di Calenzano, io da quella di Signa ed erano molte le cose che ci accomunavano, non ultima la montagna, di cui abbiamo parlato anche una delle ultime volte che ci siamo visti. E, quando si dice il destino, l’ultimo saluto ce lo siamo dati al funerale del nostro collega Daniele Calieri, all’inizio di agosto, anche lui amico di Andrea. Ci siamo abbracciati promettendo che ci saremmo rivisti. Purtroppo non è successo ma il ricordo di quel momento sarà impossibile da cancellare, farà sempre parte della mia vita, proprio per l’intensità che ci ha trasmesso. In vent’anni tante cose sono cambiate nel percorso di ognuno di noi, Andrea è diventato avvocato ma quando ci siamo rivisti, per motivi di lavoro, è stato come se ci fossimo salutati il giorno prima. Ed è questo uno degli aspetti di Andrea che mi piace mettere in risalto, oltre naturalmente alla voglia di lottare che non lo ha mai abbandonato. Unita a un’allegria e a una spensieratezza sempre contagiose. Al telefono, però, non c’era lui ma la moglie Sheila. Non c’è stato bisogno di dire niente, c’erano due voci “accomunate” dalle lacrime e dal ricordo di una persona speciale che, non mi vergogno a dirlo, tutte le volte che ci siamo visti, mi ha sempre insegnato qualcosa. Sicuramente mi ha insegnato ad affrontare la vita con il sorriso sulle labbra. Ma soprattutto mi ha fatto capire che tanti interrogativi, tante perplessità che fanno parte del nostro quotidiano non hanno davvero motivo di esistere. Si va, si deve andare avanti, sempre e comunque. Con la gioia di vivere che lui vorrebbe trasmetterci ancora. Io non so se sono riuscito a ricordare Andrea come si deve, spero solo di aver scritto le parole che lui avrebbe voluto leggere. Certamente va il mio abbraccio e di tutta la redazione di Piananotizie alla moglie e ai loro figli. Lasciando un ultimo “messaggio”, quello che tanti hanno ricevuto stamani sul telefono: “Cari amici, stamattina hanno deciso di farmi diventare un angelo. Se qualcuno di voi mi volesse salutare, potrà venire lunedì alle 15 nella chiesa di San Martino a Brozzi”. Ciao Andrea, il tuo sorriso ci accompagnerà per sempre.