SIGNA – Ci sono persone che vedi raramente nel corso di un anno ma con le quali, quando succede, il rapporto è sempre di grande cordialità. E ci sono persone che vedi anche tutti i giorni e che la cordialità non sanno neanche cosa è. Ma questa è un’altra storia. Giampiero Morandi, scomparso oggi a poche settimane dal significativo traguardo dei 90 anni di età, fa sicuramente parte della prima “categoria”: l’ultima volta che lo avevo visto era stata la scorsa estate in occasione della presentazione del nuovo allenatore del Signa e anche in quella occasione, mi voglio ripetere, mi dimostrò tutta la sua cordialità che, unita alla gentilezza dello sguardo, ne faceva una persona davvero per bene.
Mai una parola fuori posto, sempre il primo a salutare, viveva in simbiosi con Signa ma soprattutto con il Signa di cui è stato presidente. Persa la moglie in età ancora giovane, era rimasto con i tre figli, Sonia, Stefano e Sabrina, pur mantenendo, come ha ricordato proprio Sabrina, “una grande autonomia e una voglia di vivere fatta di grande determinazione”. Già, il Signa, con la voglia di guardare sempre avanti – come dimostrano anche i lavori attuali allo stadio del Bisenzio, per i quali si è sempre battuto in prima persona, e quelli per il Puskas, inaugurato nel 2016, due anni dopo il centenario del Signa 1914 – per una società, un campo sportivo e un gruppo di ragazzi che, anno dopo anno, sono sempre stati nel suo cuore.
A rendere il doveroso omaggio a Giampiero Morandi le parole di Andrea Ballerini, attuale presidente della compagine gialloblu: “Ciao Giampiero, sei stato uno dei punti fondamentali per la rinascita del nostro Signa, hai saputo dare fiducia a noi più giovani e metterti sempre a disposizione con la massima umiltà; grazie per tutto quello che hai fatto, sarai per sempre uno di noi, grazie presidente”. Parole a cui si associa anche chi scrive e la redazione di Piananotizie che mandano un grande abbraccio alla famiglia di Giampiero. Nelle partite che si giocheranno tra oggi e domani, tutte le categorie del Signa 1914 scenderanno in campo con il lutto al braccio in segno di rispetto.
Tifoso juventino da sempre (“Ma come si diceva noi, – racconta ancora la figlia Sabrina – uno juventino buono: lo ammetteva e rideva appena ci si accapigliava perché noi siamo tifosi viola…”), era soprattutto un amante dello sport. Ma lunedì, quando sarà salutato per l’ultima volta – il funerale sarà celebrato a Signa alle 15 – saranno due i colori predominanti: il giallo e il blu, quelli del Signa e della sciarpa che “porterà” sicuramente con sé. Non fiori ma opere di bene per l’associazione “Con il sorriso di Beatrice Morandi”, associazione che porta il nome dell’amata nipote, scomparsa tragicamente qualche anno fa, e che adesso avrà “finalmente” riabbracciato.