Cimiteri, in consiglio comunale “guerra” a colpi di numeri e dichiarazioni. Ma anche di nervi

SIGNA – Numeri e cifre, tensione e sorrisi (di circostanza e pochi). In altre parole il consiglio comunale di ieri, 17 ottobre, che aveva come “impegno” quello di prendere in esame la situazione, lo “stato di salute” dei tre cimiteri presenti sul territorio signese: San Miniato, San Mauro, decisamente mal ridotto, e Lecore. Un consiglio […]

SIGNA – Numeri e cifre, tensione e sorrisi (di circostanza e pochi). In altre parole il consiglio comunale di ieri, 17 ottobre, che aveva come “impegno” quello di prendere in esame la situazione, lo “stato di salute” dei tre cimiteri presenti sul territorio signese: San Miniato, San Mauro, decisamente mal ridotto, e Lecore. Un consiglio comunale straordinario richiesto da Uniti per Signa e Lega, sulla base della mozione presentata per l’occasione e che aveva come oggetto “lo stato e la gestione dei cimiteri comunali di Signa, accertamento di eventuali inadempimenti e violazioni della Carta dei servizi da parte del concessionario”. Mozione che è stata respinta con il voto compatto delle opposizioni e quello, basandosi sui numeri, altrettanto compatto della maggioranza. La (ri)prova che fra i vari schieramenti, di maggioranza e di opposizione i rapporti sono abbastanza complicati. Resta il fatto, basandosi sempre sui numeri, come evidenziato dal capo gruppo della Lega Vincenzo De Franco, che dal 2014 al 2018 per la Cimiteri di Signa srl, società che ha in gestione i tre cimiteri comunali, a fronte di ricavi per oltre 1 milione e 400.000 euro, gli investimenti nello stesso periodo hanno superato di poco i 70.000 euro. Oltre a ciò, come spiegano da Lega e Fratelli d’Italia, “hanno costruito nuovi loculi per l’ampliamento del cimitero di Signa, classificati come “rimanenze” per un totale di 736.450 euro nel 2016. Tali loculi nel 2018 erano stati in parte venduti – tanto che le rimanenze sono passate da 736.450 euro a 657.460 euro, generando ricavi, nel 2017 per 484.512,75 euro e nel 2018 per 147.423,19 euro”. “C’è solo una cosa da fare in casi del genere – ha detto De Franco – ovvero fare chiarezza su tutto, risolvere il contratto con la società concessionaria e chiedere anche i danni per inadempienze”. A ricostruire i fatti ci ha pensato invece Gianni Vinattieri, capo gruppo di Uniti per Signa: “Siamo di fronte ad almeno quindici anni di errori nella gestione dei cimiteri signesi, andando in questo modo a toccare la sensibilità delle persone. I primi problemi sono sorti a San Miniato nel 2004, per arrivare nel 2012 alla decisione di affidarsi a una concessionaria esterna con dinamiche incomprensibili, per come si sono evolute, e un’azione amministrativa che in precedenza aveva investito tempo e soldi per tentare di risolvere le varie problematiche. Inutilmente”. Da qui la mozione, con la richiesta, come ha aggiunto Vinattieri, di “un intervento urgente da parte dell’amministrazione comunale nei confronti della società concessionaria” ma anche “per sapere cosa si pensa di fare di fronte a una situazione di inefficienza che perdura da anni”. “E’ innegabile – ha detto l’assessore ai lavori pubblici Andrea Di Natale – che questo contratto presenti delle criticità. I problemi più evidenti sono a San Mauro. Ma abbiamo già sollecitato il concessionario perché intervenga una soluzione definitiva. Soluzione che prevede di rifare completamente i due lati esistenti del cimitero arrivando così a 357 loculi e 330 ossari. Oltre a pensare a una revisione della concessione”. “Vedere i cimiteri signesi in queste condizioni – ha detto il sindaco Giampiero Fossi – è una ferita gravissima. Ma questa amministrazione si è presa l’impegno di investire in modo consistente per risolvere definitivamente tutti i problemi, “mettendo nel mirino” anche la convenzione e il rapporto con la società che li gestisce”. Parole che non hanno “addolcito”, prima della votazione finale, Matteo Mannelli, segretario politico di Uniti per Signa: “Non si può ridurre tutta la questione parlando “solo” del cimitero di San Mauro; ci troviamo di fronte a una società che in questi anni ha fatto solo “business” dimostrando al tempo stesso che questa amministrazione, e quella precedente, di  cui anche io ho fatto parte, scelta della quale mi sono assunto tutte le responsabilità, non ha una linea precisa che intende seguire”.

Pier Francesco Nesti