Cinque progetti per combattere le maleodoranze a Settimello

CALENZANO – Sono cinque i progetti di controllo sulle maleodoranze nella zona di Settimello che sono stati attivati a partire dal 2018, di cui l’ultimo si è concluso a dicembre scorso. I dati dei componenti chimici che emergono da tutte le varie fasi di campionamenti nell’ambito dei progetti sono inferiori ai limiti di legge. “In […]

CALENZANO – Sono cinque i progetti di controllo sulle maleodoranze nella zona di Settimello che sono stati attivati a partire dal 2018, di cui l’ultimo si è concluso a dicembre scorso. I dati dei componenti chimici che emergono da tutte le varie fasi di campionamenti nell’ambito dei progetti sono inferiori ai limiti di legge. “In seguito alle segnalazioni dei cittadini di Settimello – commenta l’assessore all’ambiente Irene Padovani – ci siamo attivati con progetti di vario tipo condotti da enti di ricerca e che hanno coinvolto anche i residenti stessi, che ringraziamo per l’impegno. Alcune misurazioni, infatti, sono state possibili proprio grazie all’azione volontaria dei cittadini. Ad oggi, dopo cinque progetti, possiamo concludere che i valori della qualità dell’aria, anche in concomitanza con le maleodoranze, risultano inferiori ai limiti di legge. L’intenzione dell’Amministrazione comunale è comunque quello di tenere alta l’attenzione e di proseguire con un progetto sperimentale come l’ultimo messo in campo, con un drone dotato di sistemi di campionamento”.

Il primo progetto è stato fatto in collaborazione con Arpat nel 2018 e replicato nel 2019, coinvolgendo un gruppo di residenti, i cosiddetti “nasi umani”, disponibili ad annusare l’aria esterna a intervalli regolari e segnalare eventuali cattivi odori. Le schede compilate dai segnalatori sono state trasmesse ad Arpat che ha analizzato i risultati, rilevando che il fenomeno non può essere attribuito ad attività standard o ripetute tutti i giorni. Da gennaio 2020 a marzo 2021 in convenzione con Arpat è stata installata una centralina in via Baldanzese, per verificare la concentrazione degli inquinanti in atmosfera, cioè Pm10, Pm2,5 e NO2. Dalla relazione conclusiva è emerso il rispetto del valore limite indicato dalla media annua per i parametri rilevati.

Nel 2020 il Comune ha sottoscritto un accordo di ricerca con il Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università degli Studi di Firenze per effettuare un’analisi dettagliata sullo stato dell’aria, in particolare sull’inquinante atmosferico PM10. Le misure concordano con quelle effettuate da Arpat. Per tutti i metalli sono state rilevate concentrazioni medie molto inferiori alla media annua di riferimento e valori giornalieri sempre molto inferiori al valore di soglia, anche per quanto riguarda la presenza di metalli.

A partire dal 2020 è stata avviata una collaborazione con uno studio di biologi per il biomonitoraggio lichenico di un’area che comprende anche la zona di Settimello. E’ emerso che la presenza di aree verdi come giardini pubblici, dislocati a mosaico sul territorio comunale e il paesaggio collinare ricco di biodiversità che circonda il centro abitato, influiscono notevolmente sul miglioramento della qualità ambientale. Infine, il quinto e ultimo progetto, di natura sperimentale, è stato attivato nell’ambito di un accordo di ricerca con il Laboratorio per l’innovazione e per l’applicazione della robotica nel monitoraggio degli ambienti naturali, di vita e di lavoro, in partnership tra PIN e Unifi.

Lo studio ha coinvolto un gruppo di cittadini volontari che hanno ricevuto dei dispositivi di campionamento dell’atmosfera, dopo un incontro di formazione. In estate e in autunno scorsi sono stati adottati altri campioni più semplici da utilizzare. Nei campioni è stata riscontrata la presenza di composti come benzene, etilbenzene e toluene, sempre a concentrazioni inferiori alle soglie di allarme ambientale che non possono ritenersi responsabili della percezione dell’odore.

Fra marzo e maggio del 2022 è stato utilizzato anche un gas-cromatografo presso le abitazioni di due cittadini appartenenti al gruppo dei campionatori volontari, che ha analizzato in modo continuativo la composizione di idrocarburi aromatici: le concentrazioni misurate risultano nettamente inferiori al valore limite. Infine, nel dicembre scorso, è entrato in azione un drone, sviluppato ad hoc per campionamenti atmosferici e munito di entrambi i dispositivi di campionatura che sono stati consegnati ai cittadini. La fase di sperimentazione si è conclusa e l’attrezzatura potrà essere utilizzata per eventuali prossimi monitoraggi.