Cisl Scuola: “Altissima adesione allo sciopero in Toscana. Ora il governo ci convochi”

FIRENZE – “Altissima percentuale di adesioni tra docenti e Ata allo sciopero generale della scuola proclamato dalle cinque sigle sindacali per il DL 36. In tutta la regione si sono tenute manifestazioni e presidi davanti agli Uffici scolastici provinciali ma anche davanti a molte scuole toscane. Il governo non può pensare di intervenire su temi […]

FIRENZE – “Altissima percentuale di adesioni tra docenti e Ata allo sciopero generale della scuola proclamato dalle cinque sigle sindacali per il DL 36. In tutta la regione si sono tenute manifestazioni e presidi davanti agli Uffici scolastici provinciali ma anche davanti a molte scuole toscane. Il governo non può pensare di intervenire su temi come la formazione, il salario, il reclutamento dei docenti con un provvedimento legislativo per lo più e per di più con urgenza e sottraendo alla contrattazione queste materie e oltretutto contravvenendo a quelle che erano state solennemente sancite nel patto per la scuola al centro del Paese lo scorso anno e col governo stesso”: a dirlo, in una nota che commenta lo sciopero odierno, è la Cisl Scuola.

“Le proposte del governo comprese nel DL 36 non sono emendabili, vanno stralciate del tutto e ricondotte ai tavoli di contrattazione. Non è pensabile che un tema come la formazione possa essere ridotto a una gara a premi che riguarderà solo il 40% dei docenti, non si sa bene scelti da chi e cosa avranno dopo tre anni di formazione: una mancia, una tantum che potrebbe andare intorno ai mille e cinquecento euro”.

“Non è questo il sistema serio di formazione per i docenti e oltretutto il reclutamento dei docenti non può non tener conto delle migliaia e migliaia di precari che hanno superato di gran lunga i 36 mesi di servizio nelle nostre scuole, ipotizzando che sono stati effettuati duecentocinquantamila contratti annuali ai docenti precari e che attendono da anni la stabilizzazione da affiancare ad un percorso parallelo come quello dei concorsi ordinari”.

“È assolutamente una chimera – conclude il comunicato – quella di pensare che ogni anno in Italia si possano fare concorsi ordinari e comunque bisogna gestire la fase transitoria, in cui centinaia di migliaia di docenti hanno assicurato da anni il buon funzionamento della scuola italiana: adesso non possono essere assolutamente sottoposti a un ennesimo concorso. Confidiamo che il governo ci convochi immediatamente, dopo questa grande mobilitazione”.