SESTO FIORENTINO – “L’aggravarsi della cosiddetta seconda ondata di contagi, ci spinge a richiedere con maggior forza il rispetto delle normative in tema di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro da parte di tutti, lavoratori ed azienda, per contenere il contagio”. Lo afferma in una nota la Cisl Slp e Uil Poste riferendosi ai contagi presenti al Cmp di Sesto Fiorentino.
“Come Segreterie Regionali – prosegue la nota – ci preme ricordare gli sforzi compiuti a partire dallo scorso marzo in poi, dalla prima diffida effettuata all’Azienda affinché fornisse in tempi celeri i dispositivi di protezione individuale (mascherine, gel igienizzante e guanti) a tutti i lavoratori e adeguasse i propri spazi di misure di sicurezza (segnaletica di distanza e plexiglass), proprio per garantire la salute dei lavoratori postali; a seguito di detta diffida, l’Azienda ha cominciato progressivamente a fornire le dotazioni previste dai protocolli. Ciò nonostante non ci siamo ritenuti pienamente soddisfatti, infatti ricordiamo la richiesta unitaria in data 12 maggio, indirizzata alla Regione Toscana dove si sottolineava l’utilità dei test sierologici da effettuarsi in ambienti altamente promiscui come ad esempio il CS di Firenze. Proprio per il CS di Firenze, dai primi giorni di ottobre con il palesarsi dei primi casi, abbiamo segnalato immediatamente all’azienda gli ulteriori accorgimenti da prendere per contenere il contagio, tra questi la richiesta di effettuare tamponi a tutto il personale”.
“La nostra azione pressante e continua è stata recepita anche a livello nazionale, infatti nei prossimi giorni dovrebbe partire su tutto il territorio, uno screening effettuato con tamponi rapidi, partendo proprio dalle strutture che hanno registrato casi di positività” dichiarano Marco Nocentini Segretario Slp Cisl Toscana e Silvia Cirillo Segretario Uil Poste Toscana. “Noi non abbassiamo la guardia,- conclude la nota – continuiamo con la nostra azione vigilando affinché le condizioni di sicurezza siano garantite e rispettate, le strumentalizzazioni sulla vita delle persone le lasciamo ad altri”.