Città metropolitana, Lega: “Garantire la protezione e far ripartire le attività”

FIRENZE – Garantire la protezione necessaria e far ripartire le attività. Questa la posizione dei consiglieri della Città Metropolitana di Firenze Alessandro Scipioni e Filippo La Grassa (Lega nel Centrodestra). “Dobbiamo puntare – dicono – su un grande piano produzione di massa di dispositivi di protezione individuale: guanti, mascherine, igienizzanti”. Per troppo tempo, sostengono i […]

FIRENZE – Garantire la protezione necessaria e far ripartire le attività. Questa la posizione dei consiglieri della Città Metropolitana di Firenze Alessandro Scipioni e Filippo La Grassa (Lega nel Centrodestra). “Dobbiamo puntare – dicono – su un grande piano produzione di massa di dispositivi di protezione individuale: guanti, mascherine, igienizzanti”. Per troppo tempo, sostengono i consiglieri metropolitani leghisti, “si è ritardato su questo, non approntando riserve nei mesi precedenti l’arrivo del Covid-19 in Italia e non pianificando una produzione importante immediata per non bloccare il paese. Dobbiamo tornare subito a far crescere il paese”. La clausura “non è più sostenibile e non risolve il problema alla radice. Senza un vaccino,  terminata la serrata, potrebbero ricominciare i contagi”. Dobbiamo risolvere i problemi, non girare intorno alle scelte necessarie”. A Firenze e in provincia, come in tutta Italia “abbiamo bisogno di ripartire. Non possiamo rischiare un totale collasso della nostra economia locale e nazionale. Dobbiamo tornare alla normalità il più possibile. Per i dispositivi di protezione individuali, ci vuole una rigorosa vigilanza a favore di prezzi bassissimi. In questa fase è un imperativo morale delle istituzioni evitare speculazioni di ogni genere. Si deve uscire di casa solo con i dispositivi di protezione e tornare il prima possibile alla normalità”. Il  tessuto economico-sociale  “va salvaguardato. In questo momento tante attività vivono una fase di incertezza drammatica e la nostra preoccupazione va verso settori come quello turistico, alberghiero, della ristorazione, di bar e tutto ciò che è connesso. Settori che probabilmente saranno in sofferenza comunque”. La clausura “non è più sostenibile e non risolve il problema alla radice. Senza un vaccino, terminata la serrata, potrebbero ricominciare i contagi”. Dobbiamo risolvere i problemi, non girare intorno alle scelte necessarie”.