Città metropolitana, proposta del centro-destra: “A votare siano i cittadini. Ma per le Province”

FIRENZE – La proposta è arrivata dai quattro neo eletti consiglieri del centro-destra alla Città metropolitana: Alessandro Scipioni e Filippo La Grassa per la Lega, Claudio Gemelli per Fratelli d’Italia e Paolo Gandola per Forza Italia. “Come gruppo Centro-destra per il cambiamento – spiegano in una nota – siamo orgogliosi di poter essere rappresentativi di […]

FIRENZE – La proposta è arrivata dai quattro neo eletti consiglieri del centro-destra alla Città metropolitana: Alessandro Scipioni e Filippo La Grassa per la Lega, Claudio Gemelli per Fratelli d’Italia e Paolo Gandola per Forza Italia. “Come gruppo Centro-destra per il cambiamento – spiegano in una nota – siamo orgogliosi di poter essere rappresentativi di tutte le realtà che compongono le varie anime del centro-destra stesso. Vogliamo però ribadire, come abbiamo fatto nel corso del primo consiglio metropolitano, che siamo favorevoli a un ritorno alla democrazia diretta anche per le Province. Noi vogliamo che i cittadini possano tornare a votare per i propri rappresentanti in provincia, oggi Città metropolitana, e vorremmo quindi essere legittimati da vere elezioni popolari. La Città metropolitana non può essere un ente di secondo livello con confusionarie competenze e soprattutto delegittimato dal non possedimento di un mandato diretto dagli elettori”. E ancora: “Noi siamo disposti a impegnarci per difendere i nostri territori ma non possiamo pensare, e saremo ipocriti a dirlo, di essere semplicemente rappresentanti della volontà di giunte comunali delle quali non condividiamo il programma. Noi saremo responsabili e voteremo qualsiasi proposta sia vantaggiosa per i cittadini e per i nostri territori, ma rivendicheremo anche il diritto di sottolineare le specificità delle nostre idee. Non pensiamo, infatti, alla bontà del livellamento e dell’omogenizzazione a tutti i costi, così come non riteniamo giusto che per forza di cose il sindaco del capoluogo debba essere implicitamente il sindaco metropolitano, togliendo “de facto” per la pari dignità di rappresentanza agli altri primi cittadini di Comuni più piccoli che di fatto diventano amministratori di cittadini di serie B. Noi crediamo fermamente nella necessità di dover ridare peso all’istituzione metropolitana ottenendo mandati elettivi chiari e ridefinendo con chiarezza le funzione amministrative delegate alla stessa. Il nostro lavoro, in questi 5 anni, andrà in questa direzione”.