Città senza barriere. Protocollo d’intesa tra la BB spa e il Comune

CALENZANO – Basta poco. Anche un solo centimetro e forse anche meno. Un apparente innocuo centimetro di marciapiede a volte diventa un ostacolo come fosse un muro, alto, liscio e divisorio. Per chi non si trova ad utilizzare una carrozzina per i movimenti, non ha problemi di disabilità o legate all’anzianità, forse un microscopico centimetro […]

CALENZANO – Basta poco. Anche un solo centimetro e forse anche meno. Un apparente innocuo centimetro di marciapiede a volte diventa un ostacolo come fosse un muro, alto, liscio e divisorio. Per chi non si trova ad utilizzare una carrozzina per i movimenti, non ha problemi di disabilità o legate all’anzianità, forse un microscopico centimetro di cemento presente ovunque nelle nostre strade, può non essere considerato un problema. Ben diversa è la sensazione per chi si trova a muoversi in città ogni giorno su una carrozzina. Anche il piccolo centimetro di marciapiede può scatenare un senso di impotenza. 

La domanda più semplice è: e allora perchè non abbattiamo anche queste barriere architettoniche nelle nostre città? Semplice: perchè spesso non le vediamo, non le consideriamo barriere. Solo chi utilizza un certo tipo di strumenti per il movimento riesce a capire quale sia davvero la città adatta a tutte le persone. Da questa equazione nasce un protocollo d’intesa tra l’azienda calenzanese BB Spa e l’amministrazione comunale. Il personale della BB Spa, nota per l’attenzione che da sempre riserva al lavoro di persone disabili o con gravi patologie, collaborerà gratuitamente con il Comune, per progettare gli interventi volti all’abbattimento delle barriere architettoniche in ambito urbano.

La firma del protocollo è avvenuta questa mattina da parte del sindaco Riccardo Prestini e dell’amministratore delegato dell’azienda Marco Bartoletti.

“L’idea è stata portata avanti da Maria Arena, capo gruppo PD – dice il sindaco Prestini – questo è un progetto importante ch evede la collaborazione tra pubblico e privato. E’ fondamentale progettare interventi che tendono a superare le barriere architettoniche con il punto di vista di coloro che hanno quotidianamente questo problema. Avere il sostegno di coloro che hanno delle limitazioni ci consente di dare una risposta adeguata”.

“Si parla spesso di imprese etiche – afferma Bartoletti – Si dice che per essere una azienda etica si deve certificare, ma non sempre lo si è a livello concreto. Questa idea era nata prima del Covid e ora possiamo realizzarla. L’impresa ha un obbligo che non è solo quello di pagare le tasse, ma deve impegnarsi nella collettività. Noi abbiamo sempre scelto aspetti pratici e concreti ai quali operare e abbiamo visto che le persone che lavorano da noi si scontrano con alcuni problemi che possono sembrare banali e questi vorremmo fossero abbattuti nella nostra città”.

BB fornirà al Comune le competenze dei propri dipendenti e collaboratori, che hanno acquisito specifica preparazione ed esperienza nell’abbattimento delle barriere architettoniche nei luoghi di lavoro. Collaboreranno con i tecnici comunali nell’elaborazione di un progetto complessivo secondo i princìpi generali di accessibilità, adattabilità e visibilità, previsti dalla normativa nazionale e dal piano operativo comunale.

L’accordo ha la durata di un anno e prevede un controllo sulle attuali barriere archiettoniche e una collaborazione per i futuri progetti, avorendo così percorsi di inclusione sociale e di autonomia, attraverso soluzioni tecniche adeguate ai bisogni della persona. Verrà realizzato un elenco di interventi in ordine di priorità e poi il Comune dopo aver valutato l’importo dei lavori potrà intervenire sull’abbattimento. Dovrà, però, dice il sindaco “fare i conti con le risorse economiche”. Bartoletti lancia una proposta ai suoi colleghi imprenditori “le aziende – dice potranno intervenire su un progetto finalizzato a togliere le barriere”. Basta poco per abbattere gli ostacoli.