CittàVisibili APS, il 17 marzo si (ri)parte per il Saharawi. Duecento i bambini aiutati in questi anni

CAMPI BISENZIO – “La pandemia non ha risparmiato neppure la nostra missione nel deserto con i sostegni a distanza per i nostri bambini, che comunque sono continuati grazie all’aiuto dei nostri soci Saharawi che vivono nei campi profughi a Tinduf, in Algeria. Finalmente, però, il 17 marzo si parte. È la prima missione dal 2020 […]

CAMPI BISENZIO – “La pandemia non ha risparmiato neppure la nostra missione nel deserto con i sostegni a distanza per i nostri bambini, che comunque sono continuati grazie all’aiuto dei nostri soci Saharawi che vivono nei campi profughi a Tinduf, in Algeria. Finalmente, però, il 17 marzo si parte. È la prima missione dal 2020 e siamo molto emozionati”: i volontari di CittàVisibili APS non nascondono la loro emozione nel preannunciare la nuova partenza verso il Saharawi.

Partiranno Nadia Conti, vice-presidente della Rete Saharawi ODV e presidente di CittàVisibili APS, Massimiliano Caligara, presidente di Legambiente Amici del Lago, consigliere di CittàVisibili e Rete Saharawi, Simonetta Castelli, consigliera di CittàVisibili, Elisabetta Nadia Bacci, volontaria di CittàVisibili, Mascia Gaudiano, volontaria di CittàVisibili, Manola Mambrini, presidente dell’associazione Gdeim Izik, e Rete Saharaui, Italina Mambrini, volontaria di Gdeim Izik, Martina Menti, volontaria di Gdeim Izik, Biagio Favilli, volontario di Gdeim Izik, e Alessandro Ticciati, volontario di Gdeim Izik.

“Tante – spiegano – saranno le attività da portare avanti, in primis quella di far sentire la solidarietà internazionale al popolo Saharawi mentre le risorse in arrivo nei campi sono purtroppo diminuite. Durante la missione incontreranno sindaci e autorità politiche come il ministra della salute Jira Bulahi, saranno visitate le scuole e le sedi dei progetti finanziati e, soprattutto, incontreremo gli oltre 200 bambini aiutati grazie ai nostri sostenitori e soci. La delegazione rientrerà il 26 marzo, pronta a raccontare la vita nel deserto, pronta a farsi voce di questo popolo forte e pieno di dignità, un popolo che non dobbiamo dimenticare e che aspetta da anni un referendum per la propria autodeterminazione, che da anni aspetta di tornare nelle proprie case, ultima colonia del mondo. Viva il popolo Saharawi. Auguriamo un in bocca al lupo speciale e buon lavoro ai nostri ambasciatrici nel deserto”.