CNA della Piana “Il contenimento della Tari non basta, è necessario azzerare l’importo 2021”

CALENZANO – Il contenimento della Tari non basta è necessario “azzerare l’importo della Tari per il 2021”. La afferma CNA della Piana dopo quanto le decisioni del sindaco di Calenzano. “Apprezziamo il contenimento dell’aumento Tari (+2,28%) che il Comune di Calenzano ha predisposto per le attività economiche utilizzando fondi del proprio bilancio che hanno abbattuto l’aumento […]

CALENZANO – Il contenimento della Tari non basta è necessario “azzerare l’importo della Tari per il 2021”. La afferma CNA della Piana dopo quanto le decisioni del sindaco di Calenzano. “Apprezziamo il contenimento dell’aumento Tari (+2,28%) che il Comune di Calenzano ha predisposto per le attività economiche utilizzando fondi del proprio bilancio che hanno abbattuto l’aumento del 25% stabilito da Alia. – dice Paolo Conti, presidente di CNA Piana Fiorentina, sull’aumento della Tari a Calenzano – Si tratta di un segnale di attenzione della pubblica amministrazione nei confronti di tutte quelle attività alle prese con la crisi legata al Covid, ma occorre fare di più”.

Torna così CNA a chiedere di azzerare per il 2021 l’intero importo della Tari per alcune categorie di imprese come pubblici esercizi, strutture ricettive, cinema, teatri, circoli ricreativi, associazioni e strutture sportive comprese le palestre e di abbatterlo per le attività che sono state chiuse in zona rossa come parrucchieri ed estetisti.

“In un periodo di forte contrazione degli incassi come quello attuale – dice Conti – i costi fissi rischiano di affossare definitivamente le nostre aziende. Un’azione così decisa sulla tariffa sui rifiuti ci consentirebbe di risparmiare risorse da poter destinare alla ripartenza delle nostre attività”.

Secondo CNA gli aumenti stabiliti da Alia sono “inaccettabili in quanto riversano su imprese e cittadini l’incompetenza della politica. Che i costi di gestione sarebbero aumentati era facilmente intuibile quando si è deciso di non costruire gli impianti di smaltimento, con la conseguenza di doverli smaltire fuori regione.

“Il vero problema – conclude Conti – è la mancata adozione di un nuovo Piano regionale dei rifiuti, visto che quello esistente è ormai inadeguato. Senza di esso gli aumenti continueranno inesorabili per i prossimi 5/6 anni. Il ritardo della Regione è ormai inammissibile”.