Cna Toscana: “Drammatico il ritorno in zona arancione, impossibile lavorare nell’incertezza”

FIRENZE – “Il ritorno della Toscana in zona arancione rischia di trasformarsi in un dramma economico e sociale per le imprese toscane, costrette a vivere nell’incertezza, senza la possibilità di programmare il futuro”: è questo il parere di Cna Toscana, che attraverso il presidente Luca Tonini analizza l’inasprimento delle misure anti-contagio, che a partire da domani, domenica 14 […]

FIRENZE – “Il ritorno della Toscana in zona arancione rischia di trasformarsi in un dramma economico e sociale per le imprese toscane, costrette a vivere nell’incertezza, senza la possibilità di programmare il futuro”: è questo il parere di Cna Toscana, che attraverso il presidente Luca Tonini analizza l’inasprimento delle misure anti-contagio, che a partire da domani, domenica 14 febbraio, colpiranno la nostra regione. “Purtroppo – aggiunge Tonini – i timori di inizio settimana si sono concretizzati: la Toscana da domani tornerà in zona arancione e questa sarà un’ulteriore mazzata per le imprese. L’inasprimento delle misure significa non solo staccare la spina alle attività produttive, ma anche gettarle nello sconforto e nella totale incertezza. Questo valzer estenuante di colori non permette di programmare l’attività e rappresenta un ulteriore grave danno economico per tutti i settori. La decisione arriva poi dopo un periodo durante il quale si iniziava ad intravedere qualche timido segnale di ripresa”.

“Adesso, invece, si torna nell’incertezza di non sapere cosa si potrà fare domani – conclude Tonini – alla quale si aggiunge l’incapacità di capire cosa potranno fare alcune categorie economiche che si apprestavano a ripartire, come gli operatori del settore sciistico e delle palestre. Ormai non è più neanche una questione di ristori, ma è necessario che ci siano regole chiare e precise perché questa situazione non è più tollerabile. Occorre dare una risposta chiara, precisa e rapida, anche perché ci sono molti lavoratori che aspettano la cassa integrazione di novembre, dicembre e gennaio e non possono attendere oltre”.