Coldiretti, aumenta il numero dei “nuovi poveri” in Toscana

SESTO FIORENTINO -E’ cresciuto nel 2013, in Toscana rispetto a tre anni fa, il numero delle persone che chiedono aiuto per mangiare. I “nuovi poveri” sono 34.096. Complessivamente hanno superato la soglia di 155mila coloro che si rivolti nel 2013 alle organizzazioni no-profit per ricevere pacchi alimentari o pasti gratuiti con un incremento, rispetto al […]

SESTO FIORENTINO -E’ cresciuto nel 2013, in Toscana rispetto a tre anni fa, il numero delle persone che chiedono aiuto per mangiare. I “nuovi poveri” sono 34.096. Complessivamente hanno superato la soglia di 155mila coloro che si rivolti nel 2013 alle organizzazioni no-profit per ricevere pacchi alimentari o pasti gratuiti con un incremento, rispetto al 2010, del 28%. Dei 155mila indigenti, 15.585 sono bambini tra i 0 ed i 5 anni (+3,6%). A rilevarlo è l’analisi di Coldiretti Toscana (info su www.toscana.coldiretti.it) dei dati contenuti nel dossier “Le nuove povertà nel Belpaese. Gli italiani che aiutano” diffuso in occasione dell’utimo Forum Internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione che si è tenuto a Cernobbio. La Toscana nel 2012 ha visto entrare nella fascia di povertà 3.366 cittadini, la cui metà è però composta da bambini: il 53% dei toscani passati dalla condizione di sussistenza a quella di indigenza nell’ultimo anni hanno al massimo 5 anni di età con un incremento, rispetto al 2012, del 3,64%. I bambini considerati indigenti erano 13.779 nel 2012, a gennaio 2013 sono 15.582. Un dato prodotto dalla pesante crisi economica che si è abbattuta sulla regione che ha portato al conseguente crollo dell’occupazione e della capacità delle famiglie di procurarsi il necessario ed essenziale per far crescere i propri figli. L’altra fascia debolissima della nostra comunità è formata dagli anziani con oltre 65 anni di età: 20mila, pari al 13.05% del totale. Secondo una stima Coldiretti, gli aiuti alimentari promossi in Toscana da Agea attraverso le 7 organizzazioni riconosciute e le loro strutture periferiche (Croce Rossa Italiana, Caritas Italiana, Fondazione Banco Alimentare, Banco delle Opere di Carità, Associazione “Sempre insieme per la Pace”, Comunità di Sant’Egidio, Associazione Banco Alimentare Roma) sono 5 milioni gli interventi assicurati nel 2013 tra pasti gratuiti in mensa o in residenza e distribuzione di pacchi di prodotti alimentari. Per quanto riguarda la tipologia di cibo offerto, conclude la Coldiretti, i formaggi rappresentano circa il 28% in valore, seguiti da pasta e pastina per bimbi e anziani, dal latte con il 14%, dai biscotti (12%), dal riso (8%), dall’olio di girasole (6%), dalla polpa di pomodoro (4%) e, a seguire, legumi, confetture e farina.