Coldiretti Toscana: “Accesso ai finanziamenti, burocrazia e manodopera i punti deboli delle imprese agricole”

FIRENZE – L’accesso ai finanziamenti (31%), gli adeguamenti normativi e la burocrazia (25%) che può sottrarre fino a 100 giorni di lavoro all’azienda, la commercializzazione dei prodotti (24%) e la mancanza di manodopera qualificata (21%) che rappresenta una criticità per un’impresa su due: sono queste alcune delle principali difficoltà delle imprese agricole toscane. A rivelarlo è Coldiretti Toscana sulla […]

FIRENZE – L’accesso ai finanziamenti (31%), gli adeguamenti normativi e la burocrazia (25%) che può sottrarre fino a 100 giorni di lavoro all’azienda, la commercializzazione dei prodotti (24%) e la mancanza di manodopera qualificata (21%) che rappresenta una criticità per un’impresa su due: sono queste alcune delle principali difficoltà delle imprese agricole toscane. A rivelarlo è Coldiretti Toscana sulla base della fotografia scattata dal Centro Studi Divulga – Ixè che ha evidenziato come l’agricoltura sia, per i cittadini, un settore che porta benefici a tutti (66%) e sia sempre più importante per la crescita, lo sviluppo e l’occupazione (56%). “Il tessuto produttivo agricolo regionale è caratterizzato da aziende di piccole dimensioni e prevalentemente a gestione famigliare: il 47% delle aziende, in pratica un’azienda agricola, su due ha una superficie agricola inferiore ai tre ettari. Caratteristica che le rende fragili e le espone più di altre ad una serie di difficoltà organizzative, gestionali e lavorative. – spiega Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana – Il complesso scenario internazionale causato dalla crisi in Ucraina e dalla siccità che ha portato ad un aumento dei costi di produzione del 23% e ad una riduzione del 10% delle coltivazioni ha esasperato la loro fragilità tanto che una impresa su dieci oggi si trova a rischio di cessazione dell’attività”.

In cima alla lista dei pensieri delle 52.000 aziende agricole toscane ci sono, secondo il Centro Studi Divulga-Ixè, le relazioni per creare alleanze con gli altri produttori (14%) ed il ricambio generazionale (13%) nonostante due imprese su tre siano state rilevate da parenti e familiari. L’altro grande scoglio è rappresentato dall’innovazione (10%) e dalla prospettiva sempre più urgente di dirigersi verso un’agricoltura 4.0 per migliorare la redditività delle produzioni partendo da una sostenibilità ambientale ed economica alla luce anche dei cambiamenti climatici. Handicap che la misura 4.1.1 del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Toscana, su precisa sollecitazione di Coldiretti, punta a ridurre attraverso il finanziamento di investimenti sull’agricoltura di precisione e digitale. “L’impiego della tecnologia in campo – aggiunge – sta dimostrando in questo delicato momento della nostra storia che si possono ridurre i costi correnti di concimi, carburanti, elettricità e al contempo evitare sprechi, preservare le risorse idriche e tutelare la fertilità dei terreni aumentando fino al 45% la redditività delle colture. Grazie alle risorse della misura 4.1.1 questo futuro sarà ora alla portata di tutte le aziende agricole”. Ulteriori elementi di difficoltà sono per le imprese agricole, secondo il rapporto del Centro Studi Divulga e Ixè, il marketing e le tecniche di vendita (9%), contabilità e paghe (8%), l’uso della rete e dei suoi strumenti (7%), l’internazionalizzazione (6%), la formazione professionale (4%), il rispetto delle norme ambientali (3%), la sicurezza sul lavoro (2%) e lo sviluppo della qualità (2%).