Collettivo di fabbrica ex Gkn: “Ci hanno avvertito con una e-mail, lunedì arrivano i camion per lo svuotamento dello stabilimento”

CAMPI BISENZIO – “Alla fine è arrivato l’attacco più duro e frontale che questo presidio ha subito dal 9 luglio 2021”: non usa certo mezze parole il Collettivo di fabbrica della ex Gkn per spiegare quanto successo nella giornata di oggi, venerdì 4 novembre: “Con una e-mail, arrivata alle 15.55, l’azienda ha comunicato l’arrivo dei […]

CAMPI BISENZIO – “Alla fine è arrivato l’attacco più duro e frontale che questo presidio ha subito dal 9 luglio 2021”: non usa certo mezze parole il Collettivo di fabbrica della ex Gkn per spiegare quanto successo nella giornata di oggi, venerdì 4 novembre: “Con una e-mail, arrivata alle 15.55, l’azienda ha comunicato l’arrivo dei camion lunedì mattina alle 8 per quello che è, a nostro parere, a tutti gli effetti l’inizio dello svuotamento dello stabilimento. E’ evidentemente una operazione preparata da tempo, una escalation studiata a tavolino, probabilmente su diretto suggerimento di Confindustria e cogliendo l’assist del Governo del “Made in Italy”. Melrose non aveva mai osato tanto. E probabilmente è ancora Melrose che comanda e che viene a completare la delocalizzazione. Questa forzatura avviene perché l’azienda non ha in mano nulla. Non ha la cassa integrazione approvata dall’Inps, non ha nessun piano industriale, non ha brevetti, non ha consorzi, veri o presunti, non ha accordi commerciali, non ha probabilmente una linea di credito approvata dalle banche per gli investimenti, non ha credibilità, ha venduto fumo e chiacchiere per dieci mesi, ha disatteso l’accordo quadro e può quindi usare solo la forza della provocazione, in spregio a un intero territorio. Abbiamo teso la mano per metterci al lavoro, attraverso i nostri stessi progetti industriali. Il 2 novembre è stato proposto all’azienda di mettere a disposizione lo stabilimento dei progetti industriali, delle attività di soggetti pubblici, privati o delle forme associative e del cooperativismo produttivo del territorio. Il 3 al Mise è stato proposto una governance pubblica. Borgomeo ha rifiutato. E ha rifiutato perché probabilmente il suo compito non è portare lavoro, ma svuotare lo stabilimento. Siamo alla vendita del ferro a rottame. Altro che piano industriale. Le aziende appaltatrici che verranno a fare questa operazione di smantellamento devono sapere di essere state tirate nel mezzo a una vera e propria provocazione di natura sociale .Che forma ha la dignità lunedì mattina alle 8? Pensiamoci bene”.