Collettivo di fabbrica Gkn: “Ci volete in coda alle agenzie interinali. E noi ci siamo portati avanti…”

CAMPI BISENZIO – “Il punto non è solo chi perde il lavoro. Ma chi lo ritrova. Precario. Con contratti che spesso non superano la settimana”. Il Collettivo di fabbrica della Gkn, spiega, in un post su Facebook, i motivi della protesta di questa mattina a Firenze nei confronti delle agenzie interinali. E lo fa partendo […]

CAMPI BISENZIO – “Il punto non è solo chi perde il lavoro. Ma chi lo ritrova. Precario. Con contratti che spesso non superano la settimana”. Il Collettivo di fabbrica della Gkn, spiega, in un post su Facebook, i motivi della protesta di questa mattina a Firenze nei confronti delle agenzie interinali. E lo fa partendo proprio dalla loro storia: “Per anni avevamo almeno imposto un bacino di richiamo e assunzione degli interinali. Era una norma anti turn over. L’azienda doveva ripartire dallo stesso bacino di interinali. Anche se li lasciava a casa, quando ripartiva il lavoro, doveva richiamare sempre gli stessi. In questo modo gli interinali accumulavano anzianità di servizio e a un certo punto venivano assunti”.

“Poi nel 2018 il decreto dignità impone di mettere delle causali anche ai richiami degli interinali. In teoria qualcosa di positivo. In pratica l’azienda fa saltare il bacino di richiamo. Dice che non può specificare la “causa” dell’uso dei contratti precari. E siccome il decreto dignità non prevede nessuna norma anti turn over, le aziende lasciano a casa i precari e ne prendono di nuovi. Il turn over continuo pesa sull’efficienza della produzione e la formazione spesso viene svolta dal collega fisso, senza che la sua mansione lo preveda Poi arriva il blocco delle assunzioni. L’azienda non assume più. Dice che non può per via delle incertezze del mercato. In verità ha probabilmente già in mente la delocalizzazione. Però fa assumere i precari a tempo indeterminato dall’agenzia interinale. Come mai una multinazionale non riesce ad assumere a tempo indeterminato 20 ragazzi ma un’agenzia interinale invece sì? È il cosiddetto staff leasing: caporalato legalizzato. Facciamo notare che oggi in Sevel, nostro principale cliente, ci sono circa 700 staff leasing. Vi dice qualcosa su cosa rischia Sevel? Tutti incensano lo staff leasing: non è pur sempre un contratto a tempo indeterminato?”.

E ancora: “Poi arriva il primo lockdown e l’azienda ci fa sapere con un messaggio WhatsApp che gli staff leasing rimangono a casa. Sono i primi 20 licenziamenti Gkn. Come al solito fanno prima ai precari quello che domani faranno ai “fissi”. Ma naturalmente non solo i ragazzi non risultano licenziati ma addirittura statisticamente figurano come assunti a tempo indeterminato. La storia continua perché per accordo interno abbiamo almeno imposto un bacino di assunzione per i ragazzi in staff leasing e l’impegno dell’azienda a non prendere nuovi somministrati senza un accordo con la Rsu. Ma un anno fa, a settembre, ecco il rimbalzo produttivo. L’azienda vuole prendere 20 precari. E lo fa scavalcando gli accordi interni. Viene citata dalla Fiom per condotta antisindacale, articolo 28. Naturalmente vinciamo la causa e Gkn è decretata per condotta antisindacale. Ma senza nessuna sanzione. E ora eccoci qua. Dal 1 ottobre gli ultimi due contratti in staff leasing fuoriusciranno da Gkn e torneranno in agenzia dove prenderanno la bellezza di 500 euro netti circa”.

“Siamo tornati all’agenzia interinale – concludono – a ricordare tutta questa storia. Di botto e senza preavviso: come fanno loro quando ti chiamano la sera per dirti che il contratto il giorno dopo non sarà rinnovato. Ci volete in coda alle agenzie interinali. E noi ci siamo portati avanti. Di solito qua si viene sottovoce, a implorare di prendere in considerazione il proprio curriculum. E ti squadrano, ti valutano, ti pesano, ti guardano magari il profilo social come un tempo si guardava in bocca ai cavalli. Finché esisterà un sistema diffuso di precariato, esisterà la pressione e la tentazione di distruggere contratti a tempo indeterminato per sostituirli con contratti precari. Ancora una volta ci avete toccato la famiglia. Le precarie e i precari di questo paese sono la nostra famiglia”.