Collezionismo. Anche i soldatini si “vaccinano”: domenica 3 ottobre la Borsa del Giocattolo

CALENZANO – Sono stati definiti “angeli”, “eroi” e forse altro ancora, medici e infermieri, personale sanitario durante la pandemia è diventato come dire, un “supereroe” pronto a combattere contro il virus prepotente e anche tra i collezionisti si è aperta una gara alla ricerca di esemplari di soldatini di ispirazione ospedaliera. Lo sa bene Agostino […]

CALENZANO – Sono stati definiti “angeli”, “eroi” e forse altro ancora, medici e infermieri, personale sanitario durante la pandemia è diventato come dire, un “supereroe” pronto a combattere contro il virus prepotente e anche tra i collezionisti si è aperta una gara alla ricerca di esemplari di soldatini di ispirazione ospedaliera. Lo sa bene Agostino Barlacchi che cura da anni la Borsa del Giocattolo di Calenzano e, dopo alcune date saltate, tornerà con giocattoli di ogni epoca domenica 3 ottobre all’Hotel Delta Florence per la“Wall Street” del giocattolo. 

Nel noto appuntamento con il collezionismo che vede ogni volta frenetiche contrattazioni, i collezionisti sono già alla ricerca di esemplari che ricordino il simbolo della Croce Rossa. In tutta la grande produzione di soldatini ne esiste anche uno con tanto di mascherina; qusto fu prodotto per ricordare i gas della prima guerra mondiale ed oggi per proteggersi dal virus. 

“In verità – spiega Barlacchi in una nota – questi esemplari furono prodotti da numerose fabbriche Italiane e straniere per ricordare la prima e la seconda Guerra Mondiale e si tratta di ‘pezzi’ oggi considerati molto rari che ricordano però nelle loro sembianze di infermieri, medici, barellieri, ambulanze. I soldatini sono in pasta e cioè un impasto di colle, gesso, segatura, caolino che veniva messo in stampi in bronzo e poi cotti in forno come i biscotti. Il tocco dei colori e del pennello dava poi il risultato finale. La scenetta che più fa riflettere e ci porta proprio ai giorni nostri è quella prodotta da Francesco Antonini grande scultore e produttore italiano capo stipite della grande dinastia degli Antonini di Roma con il marchio FIGIR che propose la ‘vaccinazione’. Quella, in realtà, rappresenta la vaccinazione dei soldati prima di partire per la guerra con medico, infermiera e il soldato col braccio pronto a ricevere la dose, ma è talmente fedele alla nostra realtà attuale che la scenetta impressiona e si potrebbe intitolare ‘anche i soldatini si vaccinano’”.