Colzi (FdI): “Ma stiamo parlando di un teatro o di un “teatrino”? Resta comunque un investimento inutile”

SIGNA – In mancanza della possibilità di andare a teatro ad assistere a uno spettacolo, resta sempre vivo il dibattito su quello che in questo momento è un teatro “virtuale” per Signa. Un argomento sul quale, dopo la presa di posizione dei giorni scorsi di Uniti per Signa, è intervenuto anche il coordinatore comunale di […]

SIGNA – In mancanza della possibilità di andare a teatro ad assistere a uno spettacolo, resta sempre vivo il dibattito su quello che in questo momento è un teatro “virtuale” per Signa. Un argomento sul quale, dopo la presa di posizione dei giorni scorsi di Uniti per Signa, è intervenuto anche il coordinatore comunale di Fratelli d’Italia, Marco Colzi. “Abbiamo appreso dell’avviso pubblico di manifestazione di interesse con il quale il Comune di Signa intende effettuare una ricerca, ai fini di un eventuale acquisto, di un immobile della superficie utile da un minimo di 500 metri quadrati a un massimo di 700 metri quadrati da adibire a teatro e/o eventi culturali o comunque spazio polivalente. Quella di cercare uno spazio da adibire a nuovo teatro è una questione che viene posta da molti anni sul territorio, visto che durante le precedenti consiliature c’era stato il tentativo, infruttuoso, di ottenere l’ex cinema teatro Lux dalla parrocchia di San Mauro. Però erano altri tempi, non c’era una pandemia e nemmeno una forte crisi socioeconomica come al giorno d’oggi. Pertanto, ci sembra un investimento inutile e non proponibile nell’attuale contesto, in quanto le priorità del Comune dovrebbero essere ben altre, quali l’assistenza alle famiglie in difficoltà, lo sgravio dei tributi alle imprese e così via dicendo”.

“Oltre a questo, – aggiunge Colzi – abbiamo notato alcune cose sulla manifestazione di interesse che hanno attirato la nostra attenzione, ovvero l’ubicazione nella zona centrale di Signa, quando invece prima si puntava su un teatro in una frazione, il fatto che l’immobile debba svilupparsi al piano terreno (perché, ci domandiamo, visto che le mozioni dell’opposizione sulla consulta degli invalidi e sulle barriere architettoniche sono state bocciate?), deve avere a corredo dichiarazione di conformità per gli impianti elettrici e speciali come da D.M. numero 37 del 2008, essere dotato di certificato di agibilità ai sensi dell’articolo 149 della legge Regione Toscana numero 65/2014 D.P.R. 380/2001 e avere destinazione urbanistica attuale attività sociali culturali attrezzature di interesse comune o potenzialmente ottenibile, parcheggio privato e/o parcheggi pubblici di adeguata capienza nelle vicinanze. Potrebbe anche sembrare che l’amministrazione comunale punti a un immobile già esistente e conforme ma non ci risulta ce ne siano molti nel Comune, a meno che non si pensi a qualche immobile attualmente di proprietà di qualche associazione vicina. Vigileremo sugli sviluppi futuri”.