Comitati e associazioni chiedono a Unicoop di “ripensare” il progetto del supermercato nell’area Ginori

SESTO FIORENTINO – Chiedono un “ripensamento” da parte di Unicoop Firenze sul progetto di costruzione del supermercato nell’area Ginori, alcuni comitati e associazioni (“Area Ginori – Arte e cultura al posto del cemento”, “Comitato per la tutela degli alberi di Sesto Fiorentino”, Italia Nostra sezione Firenze) e un incontro alla presidente di Unicoop Firenze Daniela […]

SESTO FIORENTINO – Chiedono un “ripensamento” da parte di Unicoop Firenze sul progetto di costruzione del supermercato nell’area Ginori, alcuni comitati e associazioni (“Area Ginori – Arte e cultura al posto del cemento”, “Comitato per la tutela degli alberi di Sesto Fiorentino”, Italia Nostra sezione Firenze) e un incontro alla presidente di Unicoop Firenze Daniela Mori.

“E’ ormai evidente infatti la crisi del settore della vendita diretta nei supermercati a vantaggio degli acquisti anche di generi alimentari tramite servizi e piattaforme online che facilitano gli acquirenti al punto di trovarsi la spesa direttamente a casa. Attività questa, che sta prendendo campo anche in Italia e, in modo particolare, per il cambiamento stimolato dalla crisi pandemica. – si legge nella nota dei comitati che hanno richesto l’incontro – Ma non solo: il grave cambiamento climatico a livello globale ci impone una irrinunciabile attenzione all’ambiente e in particolare al suolo che non può più essere considerato come elemento di sfruttamento bensì come un dono che dobbiamo custodire per il bene delle generazioni attualmente viventi ma soprattutto di quelle che verranno. E’ un dovere verso il quale nessun essere umano può sottrarsi. In quest’ottica, l’idea di veder cementare migliaia di metri quadrati per costruire un nuovo supermercato nonostante nel giro di 3 chilometri ci siano già 13 altri supermercati, appare un enorme controsenso tanto più mentre a Montopoli in Valdarno la stessa Unicoop Firenze si è attivata per il recupero di uno spazio ex industriale realizzando un’area boschiva”. 

Secondo i comitati, “oltre alla perdita di suolo saranno infatti 158 gli alberi che per la realizzazione della nuova Coop saranno abbattuti solo nel terreno posto alla destra del Museo delle porcellane di Doccia. Crediamo inoltre che la presenza del Museo delle porcellane di Doccia possa ‘dare lustro’ al marchio Coop senza necessariamente realizzarci a fianco un nuovo supermercato, aprendo un fronte di estrema sensibilità ambientale che certamente diverrà il filo conduttore globale nei prossimi anni. Valorizzare l’area Ginori sviluppando il suo Museo è un’opportunità per la nascita di un vero Polo culturale d’importanza internazionale, capace di fare di quell’unicum ‘museo-manifattura’ anche un motore fondamentale per l’economia locale e per uscire dall’attuale fase di ulteriore e progressivo smarrimento identitario della nostra città”.