Comitato del Crocifisso, c’è il sostegno di Italia Nostra: “Petizione giusta, così come la la difesa dell’ambiente”

SIGNA – “L’associazione ambientalista e di tutela nazionale Italia Nostra Aps sezione di Firenze approva e sottoscrive la petizione/osservazione redatta dai cittadini e dal Comitato Territorio e Buonsenso del Crocifisso di Signa contro le previsioni edificatorie del nuovo Piano operativo comunale”: a dirlo, in una lettera inviata al sindaco Giampiero Fossi e al consiglio comunale […]

SIGNA – “L’associazione ambientalista e di tutela nazionale Italia Nostra Aps sezione di Firenze approva e sottoscrive la petizione/osservazione redatta dai cittadini e dal Comitato Territorio e Buonsenso del Crocifisso di Signa contro le previsioni edificatorie del nuovo Piano operativo comunale”: a dirlo, in una lettera inviata al sindaco Giampiero Fossi e al consiglio comunale signese, è Leonardo Rombai, presidente della sezione fiorentina di Italia Nostra. Le parole di Rombai, come egli stesso scrive, riguardano “l’abnorme consumo di suolo nell’area del Crocifisso: un’area verde di ben 114.638 metri quadrati, pari a 17 campi da calcio. Questo proposito riguarda la costruzione di nuovi edifici per un volume complessivo di 211.546 metri cubi, con altezze fino a tre piani, sacrificando campi, vigne e alberi. Il progetto consentirebbe di realizzare 5.876 nuove stanze, con un significativo aumento della popolazione in una zona già fragile dal punto di vista ambientale, oltre a creare una nuova circonvallazione nell’area protetta del Padule”.

Italia Nostra Aps, insomma, “appoggia totalmente l’obiettivo del Comitato Territorio e Buonsenso del Crocifisso di Signa di difendere l’ambiente e il paesaggio e di garantire un futuro sostenibile per la comunità, opponendosi a progetti urbanistici insensati, indirizzati a trasformare vaste aree verdi in zone edificate. Il nuovo Piano operativo, attualmente in fase di approvazione, prevede la realizzazione di vaste aree residenziali: una trasformazione che sicuramente aumenterà il rischio idraulico, già messo a dura prova dai recenti allagamenti, che accrescerà l’inquinamento e metterà in pericolo l’ecosistema del vicino Padule, un habitat protetto dall’Unione Europea che ospita oltre venti specie animali”.

“L’area intorno a via Madre Teresa di Calcutta, oggi un’oasi verde e un “affaccio sulla natura”, – ha detto Marco Allegri, presidente del comitato – molto amata dai residenti e utilizzata per attività sportive all’aria aperta, non può essere trasformata in una distesa di cemento al solo scopo di favorire la speculazione edilizia, disattendendo totalmente le direttive europee per contrastare il cambiamento climatico, per eliminare il consumo di suolo, per difendere e recuperare la natura e la biodiversità: tanto più in una fase di crisi crescente quale la nostra, fatta di decremento demografico e di de-industrializzazione, quindi di assenza assoluta di una domanda sociale di nuova edilizia residenziale. Riteniamo, infatti, che l’unica operazione assolutamente indispensabile, con carattere di emergenza, per Signa e l’area fiorentina e per tutta l’Italia, debba essere la messa in sicurezza e la manutenzione capillare del territorio: un’opera che – applicandosi sia al suolo, alle acque e alla vegetazione boschiva e agraria – punti semmai al recupero degli edifici e delle aree abbandonate”.