Comitato di Querceto “recuperiamo, non costruiamo e nella Polisportiva mettiamo l’edilizia sociale”

SESTO FIORENTINO – Sono due le osservazioni che il comitato spontaneo “Salviamo il verde pubblico a Querceto” ha presentato al regolamento urbanistico del Comune. Due motivi per dire “no” alla costruzione di due edifici di complessivi 150 vani di alloggi Ers di edilizia residenziale sociale, nelle due aree verdi di proprietà comunale di via Venezia […]

SESTO FIORENTINO – Sono due le osservazioni che il comitato spontaneo “Salviamo il verde pubblico a Querceto” ha presentato al regolamento urbanistico del Comune. Due motivi per dire “no” alla costruzione di due edifici di complessivi 150 vani di alloggi Ers di edilizia residenziale sociale, nelle due aree verdi di proprietà comunale di via Venezia e piazza Bologna. Altre due osservazioni sono state presentate dall’associazione Borgo di Querceto, una legata al mantenimento della viabilità storica e l’altra al mantenimento delle due aree di verde pubblico.
Gli edifici previsti nelle due aree verdi dovrebbero occupare circa 3mila mq di superficie utile lorda ed avranno un’altezza di tre piani pari a 9 metri di altezza.
“Prima di costruire sulle aree verdi – spiegano alcuni componenti del Comitato spontaneo – si potrebbe recuperare immobili vuoti o in disuso, oppure anziché vendere il patrimonio del Comune come la Polisportiva dove è stata cambiata la destinazione d’uso, l’amministrazione comunale potrebbe utilizzare la Lucciola per realizzare gli alloggi Ers”. Insomma, secondo il Comitato spontaneo le soluzioni ci sarebbero, “chiediamo – dice il Comitato – un tavolo di concertazione con l’amministrazione comunale”.
Secondo il Comitato spontaneo questa scelta “si pone controtendenza con le indicazioni ed i principi della Legge Urbanistica regionale, con le indicazioni e le prescrizioni provenienti dal Ministero dei Beni e le attività cultuali e dal Ministro dell’ambiente e delle tutela del territorio”.
“La zona interessata – spiega Margherita Azzari del Comitato spontaneo – è soggetta a vincolo paesaggistico e le aree a oliveta, in particolare, costituiscono un importate lascito che va salvaguardato come segno della memoria storica e dell’identità locale”.
quercetoOltre a questo le aree, spiega il Comitato spontaneo, “sono soggette a rischio idraulico per la presenza del torrente Gavine tombato”.
Secondo il Comitato “per ottenere in modo efficace edilizia residenziale di tipo sociale senza consumare suolo e senza compiere scempi di carattere paesaggistico e ambientale, né degradare e compromettere definitivamente areee destinate a verde pubblico consolidate da tempo” il Comune dovrebbe “favorire il recupero e il riuso di tanti immobili e aree degradate”.

Il Comitato di Querceto ha raccolto circa 1100 firme e avviato una serie di iniziative che proseguiranno a settembre con una cena nelle due aree verdi pubbliche. “Il nostro intento – spiegano alcuni rappresentanti – è quello di mostrare l’utilità di questi spazi verdi per chi vive nel quartiere”. E. A.