Comitato per la tutela degli alberi “il sindaco si scusi: ha riportato solo parte del nostro post”

SESTO FIORENTINO – Botta e risposta (a distanza) tra il sindaco Lorenzo Falchi e il Comitato per la tutela degli alberi. Al centro di questo particolare “ping pong” tra social e lettere, c’è l’abbattimento degli alberi annunciato qualche giorno fa dall’amministrazione comunale di piazza Vittorio Veneto e piazza De Amicis per questioni di sicurezza. Dopo un […]

SESTO FIORENTINO – Botta e risposta (a distanza) tra il sindaco Lorenzo Falchi e il Comitato per la tutela degli alberi. Al centro di questo particolare “ping pong” tra social e lettere, c’è l’abbattimento degli alberi annunciato qualche giorno fa dall’amministrazione comunale di piazza Vittorio Veneto e piazza De Amicis per questioni di sicurezza. Dopo un intervento ironico del sindaco Falchi (come scrive su Facebook “ironic mode”), il primo cittadino spiega che “a nessuno piace tagliare gli alberi ma quando non ci sono alternative non si può fare altro, a meno di non giocare seriamente con l’incolumità e la sicurezza dei sestesi”. Il sindaco mostrando un post sul social scrive “questi che ci dicono che siamo ‘bastardi’ e che ‘facciamo schifo’ si candiderebbero a governare una città ma vorrebbero sostituirsi a decisioni tecniche di professionisti”.

Ora il presidente del Comitato per la tutela degli alberi di Sesto Fiorentino Claudio Pizzuto, chiede “le sue pubbliche scuse per aver pubblicato nel suo profilo politico di Facebook un post che accosta altrui frasi e concetti ingiuriosi ad un post pubblicato nella pagina del nostro Comitato in data 5 gennaio 2021 dal titolo: “ Non c’è pace per gli alberi di Sesto Fiorentino” di cui Lei riporta solo parte di esso senza neanche indicare il riferimento. Mai e poi mai Lei vedrà pubblicare nostri comunicati contenenti parole irriguardose e irrispettose nei confronti di chiunque , tanto meno di lei e della pubblica amministrazione che lei rappresenta”. 

Nella lettera inviata al Comune il presidente del Comitato prosegue “ogni nostro documento è frutto di un lavoro di studio e confronto di Suoi concittadini riuniti in Comitato, che meritano rispetto per il tempo che gratuitamente dedicano alla salvaguardia del bene comune e che improvvisamente sono stati da lei catapultati nella “gogna mediatica” dividendo i cittadini in suoi sostenitori e oppositori. Un atto scorretto che va ben oltre la normale dialettica tra parti che reputano di interpretare al meglio l’aspetto ambientale. Continuerà a vederci su un fronte opposto al suo e purtroppo sempre più distante visto il perpetrarsi di Suoi atti di cui abbiamo informazione soltanto ad intervento effettuato, fino a che non cambierà questa Sua riluttanza alla trasparenza degli atti e alla collaborazione che abbiamo messo a disposizione del responsabile ambiente come auspicato anche dal difensore civico e dal direttore generale del Comune ma che a quanto pare non viene minimamente presa in considerazione”. 

Da qui il Comitato ricorda la vicenda degli alberi di viale XX Settembre e altri del viale Machiavelli: “Non ci solleva il vedere piantare alberelli di piccole dimensioni – prosegue Pizzuto – che per almeno venti anni non potranno produrre gli stessi benefici di alberi adulti. Neanche ci rallegra la tipologia delle essenze scelte come ad esempio nel viale Machiavelli (querce fastigiate) o i cipressi che verranno piantumati nel parcheggio di Quinto basso e che hanno evidenziato un “concetto di bellezza” non corrispondente affatto alla storia della nostra città. E poi questi tagli, improvvisamente necessari dopo che nella stessa piazza De Amicis, durante il suo mandato, è stato abbattuto un albero dopo un anno e otto mesi dalla data prevista di abbattimento per motivi di “pericolosità estrema”. Perché non fornirci immediatamente la documentazione e consentire una controperizia? Sarebbe questo un semplice modo democratico per accertare ed eventualmente confermare la perizia dell’agronomo comunale. Il Comitato ha sempre ribadito che se un albero è malato per cause fisiologiche oppure se si è ammalato a causa di cattiva gestione (capitozzature, potature ingiustificate, squilibrio fitostatico), deve essere abbattuto immediatamente qualora non vi siano le soluzioni per curarlo. Ma come anche lei ben saprà, chi ha il compito di decidere l’abbattimento si basa su dati oggettivi ma soprattutto sull’esperienza maturata rendendo la valutazione soggetta a discrezionalità”.

Il presidente del Comitato conclude dicendo che “ci sentiamo offesi dato che per quattro anni e mezzo non abbiamo visto la realizzazione di un piano del verde comunale che potesse dare un senso agli interventi apportati”. 

La storia sembra non finire qui.