Comitato “Salviamo il parcheggio pubblico”, “L’approvazione della variante è il funerale della legalità”

SESTO FIORENTINO – L’approvazione della variante al piano di recupero di Doccia è “il funerale della legalità”. Così il Comitato Salviamo il parcheggio pubblico di viale XX settembre definisce quanto avvenuto in consiglio comunale il 27 marzo scorso e lo ritiene “la pagina più brutta per la politica urbanistica sestese e che segni il funerale […]

SESTO FIORENTINO – L’approvazione della variante al piano di recupero di Doccia è “il funerale della legalità”. Così il Comitato Salviamo il parcheggio pubblico di viale XX settembre definisce quanto avvenuto in consiglio comunale il 27 marzo scorso e lo ritiene “la pagina più brutta per la politica urbanistica sestese e che segni il funerale della legalità”. Con  la decisione del Consiglio, si legge nella nota del Comitato “il Sindaco e il Consiglio comunale – si legge nella nota del Comitato – consegnano un’area pubblica, patrimonio indisponibile comunale, ad un costruttore per realizzare edilizia privata, al di fuori di qualsiasi previsione normativa. Per migliaia di cittadini questa è speculazione edilizia, niente di più, niente di meno”.
Secondo il Comitato “il Sindaco e questa maggioranza hanno rinunciato a governare un processo che, anziché risolvere, aggrava i problemi che l’area di Doccia continua a sopportare. Una scelta tanto più scellerata che strada facendo ha visto venir meno anche la certezza di realizzare il c.d. polo culturale sovracomunale”.
Le modalità dell’approvazione della variante, per il Comitato sono “l’evidente dimostrazione delle contraddizioni e dell’improvvisazione con le quali si è condotta l’intera vicenda: la confusione istituzionale, giuridica e urbanistica dell’intero percorso è stata alla fine evidenziata dall’adozione di un ordine del giorno, da parte di una maggioranza divisa, che impegna la giunta (quella prossima, si immagina) ad individuare soluzioni alternative a quella appena deliberata. A questo proposito, possiamo soltanto osservare che si tratta del solito espediente di un ‘falco’, addestrato dal suo padrone, travestito da … uovo di ‘gallina’…”.
La vicenda, per il Comitato, non si conclude qui. “Il Comitato è convinto che sia necessario continuare la battaglia nelle opportune sedi giudiziarie e nella società e per questo – prosegue la nota – oltre a promuovere iniziative pubbliche, valuterà se avviare nelle prossime settimane una nuova petizione da far sottoscrivere alla cittadinanza su una vicenda in cui la parola fine non è ancora stata scritta”.