CAMPI BISENZIO – I campigiani hanno ancora paura. Quanto successo nel novembre scorso è sempre vivo negli occhi e nei pensieri di molti. E per “scacciare” queste paure la Commissione speciale temporanea sull’alluvione vuole affrettare i tempi portando avanti il proprio lavoro e con l’obiettivo di dare quanto prima delle risposte precise ai cittadini. “Il 25 luglio, giorno in cui ci siamo riuniti, – spiega il presidente della commissione, Marco Monticelli – non è stato possibile fare il sopralluogo sui luoghi interessati dagli eventi alluvionali, come ci era stato richiesto dai cittadini e dai comitati, allo scopo di verificare i tempi di ultimazione degli interventi. Ci sentivamo e ci sentiamo in dovere inoltre di rispondere ai proprietari delle abitazioni adiacenti agli argini in riparazione sugli eventuali vincoli permanenti imposti sulle loro proprietà dalla Protezione civile. I commissari, i cittadini e i comitati non hanno le competenze tecniche e, pertanto, per potere accedere ai cantieri e avere delle risposte, procederemo come indicato dalla stessa Protezione civile, presentando ai tecnici comunali le istanze raccolte, che a loro volta le invieranno alla Regione”.
E ancora: “Dopo questa fase saranno finalmente fatti i sopralluoghi sui cantieri per verificare di persona i vari interventi. Tutti i componenti della commissione sono concordi e decisi nel perseguire questa strada e si sono resi disponibili, su proposta che io stesso ho fatto, a lavorare anche nel mese di agosto per dare nel più breve tempo possibile le dovute risposte ai cittadini. Altre proposte sono state suggerite anche in base a quanto detto dai tecnici regionali del Consorzio di bonifica nella seduta precedente, in modo particolare sulla necessità di realizzare delle opere a monte. Non ci vorrà poco tempo per verificare lo stato di tutte le somme urgenze divise fra rotture di argini e tracimazioni, ma soprattutto per verificare quanto è stato fatto e ancora da fare, senza più tollerare immobilismi o affermazioni vaghe da parte degli enti preposti”.
Non solo, perché “è stato anche richiesto che la Regione metta in calendario gli interventi di difesa attiva e passiva del territorio, come promesso in varie assemblee dal momento che anche un Ordine del giorno presentato in tal senso in consiglio comunale è stato approvato. Oltre a verificare se il taglio della vegetazione nell’alveo dei fiumi e l’abbassamento del “letto”, tramite l’asportazione dei detriti, è permesso e quindi fattibile da parte della Regione. Se non lo fosse, è stato deciso di proporre alla Commissione scientifica, recentemente instaurata, di affrontare il tema e darci delle risposte, anche se ancora non si conoscono i componenti e i compiti esatti attribuiti a tale organismo. Al tempo stesso è stato proposto di stendere un Ordine del giorno unitario che riassuma tutte queste richieste da condividere con tutti i Comuni toscani al fine di fare più pressione sul tema sicurezza idraulica. I commissari hanno concordato inoltre di non fermare le richieste alla sola Regione, ma di farle arrivare, attraverso l’onorevole Emiliano Fossi, ex sindaco di Campi Bisenzio, in Parlamento e di proporgli un incontro insieme ad altri parlamentari toscani per potere agire in tal senso”.
“In questo frangente potremo chiarire meglio alla cittadinanza perché l’argine “incriminato” in tempi congrui attenzionato dalla nostra amministrazione non è stato interessato subito dai lavori previsti sulla Marina, subordinandolo ad altri interventi a monte. La risposta di fatto è stata data dall’ingegner Manetti (Consorzio di bonifica) nella precedente commissione quando ha spiegato che la priorità dell’intervento a monte della rottura aveva delle motivazioni valide, tesi in parte avvalorata dal consigliere Paolieri. Sempre dai tecnici è stato detto che basterebbe la metà dell’acqua del 2 novembre per provocare ancora danni enormi al territorio. Il commissario Valerio, da parte sua, ha dichiarato di avere condiviso totalmente i lavori effettuati della commissione fino a oggi; ora però bisogna cominciare a farsi veramente sentire a tutti i livelli tecnici e istituzionali e mi ha dato ampia libertà in modo da fare tutte le azioni e gli atti necessari per raggiungere gli scopi prefissati. Ma la vera, nota dolente è la mancata nomina del Commissario straordinario che, unitamente a un provvedimento di legge specifico, permetterebbe di risolvere molti problemi in tempi rapidi. Tutti i commissari sono stati quindi concordi, con i limiti istituzionali che ha questa commissione ha, di agire per superare questo incredibile ritardo presentando una mozione unitaria, che sarà poi proposta a tutti i consigli comunali toscani e alla Regione. Una cosa è certa: la commissione resterà attiva oltre il termine previsto di un anno perché, dopo l’azione propositiva, dovrà adoperarsi in quella istruttoria e operativa, controllando i tempi di esecuzione degli interventi, che, ripetiamo, dovranno essere risolutivi”.