Commisso: “Abbiamo opzionato i terreni di Campi Bisenzio per fare il nuovo stadio della Fiorentina”

CAMPI BISENZIO – Come preannunciato da giorni, nell’anniversario del suo primo anno da patron della Fiorentina, Rocco Commisso ha parlato in diretta sui media ufficiali della società viola e, fra i tanti argomenti trattati, quello che ha tenuto maggiormente banco è stato sicuramente quello dello stadio. Con la conferma dell’opzione dei terreni di proprietà della […]

CAMPI BISENZIO – Come preannunciato da giorni, nell’anniversario del suo primo anno da patron della Fiorentina, Rocco Commisso ha parlato in diretta sui media ufficiali della società viola e, fra i tanti argomenti trattati, quello che ha tenuto maggiormente banco è stato sicuramente quello dello stadio. Con la conferma dell’opzione dei terreni di proprietà della famiglia Casini. Come riporta infatti il quotidiano fiorentinanews.com, “lasciamo stare le questioni se lascio Firenze o no, sarebbe una decisione del futuro e dipenderebbe da come le cose andranno prossimamente. Non posso lasciare alla mia famiglia un problema incompiuto e per questo ho la volontà di fare le cose subito. Quando ho detto che i soldi non sono un problema mi riferivo a questo. Io sono molto deluso e dispiaciuto del fatto che, dopo che si è parlato di stadio per 20, 30, 50 anni la città non era pronta per renderlo realizzabile il prima possibile. Appena arrivati a Firenze siamo andati dall’architetto Casamonti con Joe Barone e poi a settembre ci siamo incontrati con la Soprintendenza e abbiamo capito che non si può ristrutturare il Franchi come vogliamo noi, rimodernarlo a nostro modo. Non vorrei che i nostri tifosi si debbano bagnare tutte le volte, vorrei una cosa moderna. In America di stadi fatti 90 anni fa non ne esistono; giunto in Italia la mia decisione di iniziare con il Franchi voleva essere rispettosa della storia della Fiorentina”.

“Dopo il no mi hanno portato alla Mercafir, sono stato sorpreso che il presidente della Mercafir mi disse che ci sarebbero voluti 5 anni e da lì sono iniziate le mie perplessità. Dal Comune mi dicevano altre cose e tempi minori. L’originale Franchi invece si sarebbe potuti rifare in due anni e mezzo ma da lì ho dato più tempo al Comune. Quando domandavo sui tempi nessuno mi dava risposte, la stessa cosa sui prezzi. In America i terreni per fare gli stadi sono quasi tutti gratis per dire. A gennaio abbiamo scoperto che i 6 milioni erano diventati 22 e abbiamo capito che oltre a quelli sarebbero saliti, con i costi annessi, quasi a 60 milioni. In più c’è stato il problema, che mi hanno riferito dopo, che le tasse da pagare al Comune sarebbero salite, per un investimento. In America non si fa così e spero neanche in Italia prossimamente. Da lì allora abbiamo detto che non avremmo partecipato al bando. Credo di dover avere più opzioni e per questo ieri abbiamo fatto un’opzione per l’acquisto di 36,5 ettari a Campi Bisenzio per fare il nuovo stadio e 10.000 parcheggi. E’ un’area più grande della Mercafir e va bene per noi. Per noi è importante lo stadio ma anche l’aeroporto, spero che ci possiamo sedere a un tavolo per parlarne. Solo le leggi di Dio non si possono cambiare, non quelle italiane”.